Andrea Nativi
da Milano
Finmeccanica è un’azienda d’importanza strategica per il ministero della Difesa inglese e questo vuol dire che Londra effettuerà investimenti e garantirà importanti contratti per mantenere competitive, dal punto di vista tecnologico e della capacità dell’export, le attività basate nel Regno Unito che la società italiana ha acquistato in questi anni. Una conferma della validità della scelta di Pier Francesco Guarguaglini di puntare verso l’Inghilterra per far crescere Finmeccanica nel settore degli elicotteri e della elettronica per la difesa.
Il vero regalo di Natale è arrivato con il poderoso «Libro Bianco sull’industria della difesa», un documento che il segretario di Stato per la Difesa britannico ha presentato in Parlamento a metà mese. Il rapporto interministeriale, che per completezza, approfondimento e visione non ha eguali in Europa e dovrebbe essere preso come modello anche in Italia, chiarisce quali tra le industrie della difesa britanniche sono di vitale importanza, quali capacità e tecnologie dovranno essere mantenute a livello nazionale e a quali invece si può rinunciare. A Finmeccanica hanno tirato un sospiro di sollievo scoprendo che tutti i business acquistati Oltremanica sono considerati vitali, al punto che si parla esplicitamente dell’esigenza di conservare un’autonoma capacità progettuale e industriale in tutti i settori cruciali dell’elicotteristica e dell’elettronica militare (comunicazioni, guerra elettronica, radar, sistemi all’infrarosso e optronici).
Con 9mila dipendenti nel Regno Unito, che hanno generato 1,7 miliardi di sterline di ricavi, Finmeccanica è il secondo fornitore del ministero della Difesa britannico ed è destinato a consolidare questo ruolo: in campo elicotteristico, per esempio, Londra aveva annunciato di voler spendere 3 miliardi di sterline (4,5 miliardi di euro) in 10 anni. Ora i miliardi sono diventati 4 ed è possibile che si arrivi a quota cinque. Il documento spiega che la spesa per elicotteri passerà da 800 milioni di sterline l’anno nel 2006/2007 a 1,6 miliardi 2014/2015.
Il ministero vuole spingere le industrie a diventare sempre più fornitrici di servizi e non solo produttori di sistemi complessi: ciò avverrà trasferendo alle industrie il supporto logistico e la manutenzione, ma anche di periodico aggiornamento per l’intera vita di un sistema. Una sfida e una rivoluzione che promettono crescita di fatturato e profitti, cambiando però il modello industriale.
Finmeccanica studia con attenzione le opportunità che il ministero inglese, tra le righe, propone nel suo documento: per esempio la privatizzazione del Dara, l’ente governativo che cura il supporto logistico, nel settore degli elicotteri.
Considerando che Londra è il primo Paese europeo nella spesa militare (14,8 miliardi di sterline di contratti nel 2004/2005), la strategia di Finmeccanica può dare dei buoni frutti.
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