Cultura e Spettacoli

FIORELLO «Io in mezzo ai pacchi? Non ci penso proprio»

Lo showman a tutto campo. Affari tuoi? «Non sono uno da quiz». Bisio? «Alla fine verrà in Rai»

FIORELLO «Io in mezzo ai pacchi? Non ci penso proprio»

Paolo Scotti

da Roma

Bilancio comico di un successo più che serio. Ce ne vorrebbero, di Fiorello: allora sì, che la radio tornerebbe ai fasti del passato. È proprio grazie al più esplosivo ed irresistibile dei nostri showmen - infatti - se Viva Radio2 (oggi all’ultimo appuntamento alle 13,40, prima del «meglio di» raccolto nella replica delle dieci puntate clou, e della mezz’ora quotidiana di Viva Radio Estate, in onda dal 13 giugno) se un programma radiofonico ha potuto raccogliere un tale plebiscito di consensi, una simile riconoscibilità popolare. E se, al momento della sua chiusura, il suo protagonista può divertirsi a tracciarne un bilancio così divertito.
RADIO E TV. «La tv, per me, è solo il mio secondo lavoro. È alla radio che invento le mie cose migliori, che sperimento quelle più pazze. E poi in radio puoi fare quel che in tv non funziona: le battute sono esaltate, la comicità concentrata».
ALLEGRIA. «Non per rifare il verso a Mike, ma il segreto di Viva Radio 2 è l’allegria. Quella che provo la mattina andando negli studi di via Asiago. Quella che nasce fra me e Marco Baldini davanti al microfono. Sapete? È lo stesso tipo d’allegria che provavi a scuola, quando ti nascondevi nei gabinetti a fumare di nascosto».
GOLIARDIA. «Anche di questa ce n’è parecchia, sì. Chi ne fa le spese? I nostri vicini di studio a via Asiago. "Guarda: sta passando Barbara Palombelli!", e giù una pernacchia. "Guarda: il senatore Andreotti ha lasciato cappotto e cappello su quell’attaccapanni!". E subito ce l’infiliamo, facendoci fotografare».
FORMULA. «La formula di questo successo è la strizza della diretta. Ovvero: la necessità di sparare battute - continuamente, a raffica - senza avere troppo tempo per pensarci su. Avete presente la canzone "Cosa sarà di Giorgino (chi farà adesso il TgUno)?". Be’: quella l’abbiamo improvvisata tutta, parole e musica comprese, mezz’ora prima d’andare in onda. Se ti mettessi a progettare battute così a tavolino, tre mesi prima della messa in onda, di simili non te ne verrebbero mai. Almeno: non verrebbero a me».
SCHERZI. «Ne abbiamo fatti alcuni meravigliosi. Agli organizzatori di Sanremo: rivelando il nome di tutte le vallette cui Bonolis stava pensando, e così bruciandogliele tutte. A Pippo Baudo: chiamandolo al telefono proprio mentre si separava dalla moglie, e chiedendogli (senza che lui sapesse che eravamo in diretta) chi preferiva fra Coppi e Bartali, fra Loren e Lollobrigida... fra Callas e Ricciarelli».
PERSONAGGI. «I migliori li riprendo nei miei spettacoli teatrali, o in quelli televisivi. Le imitazioni che m’hanno divertito quest’anno? Antonio Cassano, Andrea Camilleri (la figlia è nostra fedele fan: riferisce al padre tutte le nostre battutacce). E Mike, naturalmente».
MIKE. «Mike è davvero unico, assolutamente incredibile. Mentre giravamo uno spot, il regista ogni tanto balbettava un po’. E lui, con tutta la sua sensibilità: "Ma che dice? Io non capisco un accidente!". Una volta l’abbiamo chiamato al telefono in diretta. Lui era a Berlino, davanti alla Porta di Brandeburgo. "Mike, sei in diretta!". E lui, senza fare una piega: "Cari amici radioascoltatori, siamo qui, a Berlino, davanti alla Porta di Brandeburgo, lo storico monumento che ricorda...».
BONOLIS E AFFARI TUOI. «Basta parlare sempre di Bonolis! E poi proprio a me, ne venite a chiedere? A me, che prendo molti più soldi di lui? Quanto ad Affari tuoi, dopo Superbowl (che feci alcuni anni fa e che vedevamo solo io e mia madre) ho capito che i quiz non fanno per me. Chiunque prenderà il posto di Paolo, comunque, dovrà avere un bel fegato».
BISIO. «Affari tuoi? Io no di certo. Però credo che alla fine lo farà Claudio Bisio. Secondo me lui ha delle perplessità sui pacchi mentre è più convinto di condurre il Festival di Sanremo. Ma alla fine lo farà. Affari tuoi è una brutta bestia, chiunque lo guiderà dovrà avere coraggio perché presentare un programma che fa 9 milioni e mezzo di spettatori non è facile, anche se fai 8 milioni rischi che ti dicano che è un insuccesso. Per fortuna non mi riguarda».
SANREMO. «Stesso discorso. L’ultima edizione è stata molto buona. Chi vorrà misurarcisi dovrà essere coraggioso. Io? No: io comincerei a fare monologhi, a cantare, a scherzare a ruota libera. Poi qualcuno direbbe "Fiorello, ci sono i cantanti da presentare!". E io: "Noooo: proprio adesso che mi divertivo?"».
PROGETTI FUTURI. «A ottobre Viva Radio dovrebbe tornare. Mentre per la tv e Stasera pago io nulla è ancora deciso. Il fatto è che io non firmo mai contratti a lunga scadenza. La libertà, per me, è impagabile.

E un programma io lo faccio se ci sono idee adatte per farlo».

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