Flaherty: «Il mio capitano perde la testa per amore»

Da stasera tornano le indagini dei carabinieri dei Ris

da Milano

Torna in tv al momento giusto il Ris, la squadra scientifica dei Carabinieri, la cui terza serie debutta stasera su Canale 5: Ris – Delitti imperfetti 3. Proprio in questi giorni i veri Ris in tutina bianca sono apparsi in tutti i Tg: hanno contribuito all’arresto dei due assassini di Erba e stanno partecipando alla riapertura di grandi inchieste irrisolte del passato, dal delitto dell’Olgiata all’omicidio di Simonetta Cesaroni in via Poma. Casi che solo adesso, dopo anni, potrebbero trovare una soluzione proprio grazie alle tecniche d’indagine utilizzate da questo reparto.
Nella fiction di Canale 5, la serie italiana più venduta all’estero, Lorenzo Flaherty veste la divisa del bel tenebroso protagonista, il capitano Venturi. E anticipa qualche novità: «Venturi vivrà una storia d’amore con una giornalista e sarà molto passionale, si lascerà andare facendosi trasportare dall’intensità dei suoi sentimenti. Vi stupirà». Flaherty interpreta sbirri dai tempi di Distretto di polizia. E prima che inizino le riprese dei Ris 4 – ad aprile –, girerà una miniserie sempre per Canale 5 dove cambierà divisa ma non ruolo, sarà un prete detective. Come capitano Venturi, invece, lo avevamo lasciato mentre salvava la vita all’uomo delle bombe. «Impedì al criminale di suicidarsi perché voleva che scontasse la pena per i suoi reati».
Ora il carabiniere ha una nuova matassa da sbrogliare, una serie di omicidi di donne. «Solo Venturi all’inizio vede un collegamento fra i delitti. Finché in caserma non viene recapitata una busta anonima con dentro il dito della prossima vittima del mostro». Comincia una nuova sfida. «Ma per tracciare un profilo di questo serial killer, Venturi è costretto a chiedere una mano proprio al suo nemico acerrimo, l’uomo delle bombe. Questi, all’inizio recalcitrante, deciderà poi di spiegargli la mentalità del ricercato».
Le prime due serie dei Ris hanno avuto grande successo in Italia, ma il vero boom l’hanno fatto in Spagna, Germania e soprattutto in Francia. «Questa fiction rompe gli schemi dei prodotti europei tradizionali», spiega Flaherty, che ha vissuto all’estero tanti anni. «La regia è incredibilmente dinamica, i casi sono ispirati alla cronaca vera e poi sono sceneggiati da persone giovani con la supervisione di autori importanti». In questi giorni stanno partendo su Italia 1 anche le nuove stagioni di Csi: New York e The Shields, due serie poliziesche di culto. «Le guardo e mi piacciono. Ma sono prodotti diversi dal nostro. Indagini a parte, rispetto a loro noi puntiamo molto di più sul lato umano dei personaggi». Per questo il capitano Venturi, oltre a perdere la testa per la giornalista – che sta appunto scrivendo un libro sui serial killer –, cura molto i rapporti con i suoi colleghi. Con una di loro, soprattutto, il tenente Giorgia Levi, al secolo Romina Mondello. «Sono entrata nella seconda serie», racconta l’attrice, «e tra il mio personaggio e il capitano Venturi c’è stata da subito una forte tensione. Quest’anno scopriremo il perché, si tratta di qualcosa che riguarda il nostro passato ma anche l’indagine sul nuovo serial killer».
La Mondello non è legata come Flaherty al ruolo dell’investigatrice. Presto la vedremo interpretare la figlia di un ragioniere della mafia nel film di Claudio Fragasso Milano Palermo: il ritorno -. Ma Giorgia rimane il suo personaggio preferito: «Vorrei essere come lei – confessa -.

È una donna affascinante, con tutte le sue fragilità. Questo perché i nostri Ris sono dei supereroi, protagonisti d’inseguimenti spettacolari e altre imprese al limite dell’impossibile. I veri Ris fanno vita da laboratorio. E, in fondo, gli eroi sono proprio loro».

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