Non c’è fine al politicamente corretto, come purtroppo non c’è fine alla stupidità umana. Ormai tutti (o quasi) si sono arresi a certe forme, anche quelle linguisticamente più assurde: in italiano non c’era niente di sprezzante nel dire «negro», ma ci siamo uniformati al «nero», per seguire l’americano «black» (politicamente corretto), che sostituì lo scorrettissimo, perché volutamente offensivo, «nigger». E pazienza. Pazienza anche se ogni volta bisogna riflettere una frazione di secondo per capire che un «operatore ecologico» è il vecchio, caro, spazzino. L’ultima trovata della Bbc, fino a ieri celebre per gusto e intelligenza, è che non sia più opportuno usare le espressioni «avanti Cristo» e «dopo Cristo», che trascineranno nella loro caduta anche gli acronimi bC e aD, ovvero, in inglese bC (before Christ) e aD (anno Domini). Motivo, il solito. Ormai troppo solito: non offendere chi non si riconosce nel cristianesimo.
I «tutori dell’etica» della rete britannica di servizio pubblico hanno proposto di abolire le espressioni tradizionali «avanti Cristo» e «dopo Cristo» sostituendole con le più laiche e, dicono loro, «neutrali» espressioni «Before common era» e «Common era», che da noi diventerebbero (diventeranno?) «Prima dell’era volgare» (Pev) e «Era volgare» (Ev). Siamo dunque nel 2011 Ev, visto che –almeno –i censori della Bbc non hanno suggerito di cambiare il calendario gregoriano, ma semplicemente di rimuovere ogni riferimento a Cristo e al cristianesimo. Avrebbe avuto più senso, per assurdo, proporre di conteggiare gli anni da un’altra data, rigettando il preziosissimo lavoro di papa Gregorio XIII, in vigore dal 1582.
Poiché solo pochi fra i più feroci atei e anticlericali, in tutte le epoche e in tutto il mondo, si sono sentiti offesi da quelle sigle religiosamente innocenti, è evidente che non si vuole urtare la suscettibilissima sensibilità del mondo musulmano. Il quale, badate bene, ha un proprio calendario che parte dal 622, ovvero dall’Egira di Maometto.
L’annuncio della Bbc ha scatenato le ovvie proteste tra i cristiani tradizionalisti: «Uno svilimento della base cristiana della nostra cultura, lingua e storia», ha commentato il vescovo anglicano di origini pakistane Michael Nazir-Ali. Per fortuna ci sono state anche meno ovvie e ancora più forti reazioni laiche. James Naughtie, che presenta il programma «Today» su Radio 4, ha dichiarato: «Nessuno me ne ha parlato, ma se lo faranno riceveranno una risposta troppo forte per essere condivisa con i lettori di un giornale». Il sindaco di Londra Johnson ha definito l’iniziativa «puerile, assurda e senza spina dorsale», aggiungendo che «non è una banalità burocratica» perché potrebbe creare imitatori a catena. È vero.
Al di là della questione contingente della Bbc, che ci auguriamo non abbia seguito, occorre porsi seriamente il problema del politicamente scorretto. Da Schopenhauer a Voltaire, da Sartre a Wilde, il pensiero occidentale abbonda di concetti «scorretti » di enorme intelligenza che sono un buon antidoto al pensar «corretto», ovvero comune. Il «politicamente corretto» infatti non riguarda più soltanto modi ipocriti quanto gentili di definire individui «diversi» o svantaggiati, bensì l’intero scibile umano, come dimostra l’esempio della Bbc. Ormai non basta più scrivere, come fece Robert Hughes in «La cultura del piagnisteo»: «L’invalido si alza forse dalla carrozzella, o ci sta più volentieri, perché qualcuno ai tempi dell’amministrazione Carter ha deciso che lui è ufficialmente un “ipocinetico”? ».
Occorre almeno rafforzare il concetto con questo pensiero: «L’idea del “politicamente corretto” è perlomeno stupida »: l’ha scritto Ida Magli in un libro politicamente scorretto che si intitola Omaggio agli Italiani . www.giordanobrunoguerri.it- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.