Le Fondazioni brindano alle fusioni bancarie

Il patrimonio sale a quota 47,1 miliardi e la redditività migliora dal 6 al 7,3%

da Milano

Aumentano le ricchezze a disposizione delle Fondazioni di origine bancaria che nel 2006 hanno visto crescere del 2,8% il proprio patrimonio netto fino a quota 47,1 miliardi di euro. Migliorata dal 6,3% al 7,3% anche la redditività netta del patrimonio complessivo grazie alla spinta delle partecipazioni bancarie, in tutto pari a 13,7 miliardi di euro, la cui redditività in media è salita al 10,1% dall’8,5% del 2005 probabilmente anche grazie alle prime aggregazioni dell’ampio riassetto che ha cambiato il volto del credito nazionale. Sono alcuni dei dati più significativi del XII Rapporto sulle Fondazioni di origine bancaria con cui l’Acri fa il punto sul settore alla fine dello scorso anno. «A fronte di proventi che crescono, diminuisce l’incidenza su di essi dei costi di gestione, mentre le erogazioni filantropiche aumentano del 16%, superando ampiamente il miliardo e mezzo di euro», sintetizza Giuseppe Guzzetti che siede alla presidenza dell’Acri (88 gli enti associati). Oltre 28mila i progetti realizzati, a favore di «arte e cultura, filantropia e volontariato, istruzione e formazione, ricerca, salute pubblica, assistenza sociale, sviluppo delle comunità locali», ha proseguito Guzzetti.
Le Fondazioni investono in maniera diversificata: le partecipazioni bancarie sono pari a 13,7 miliardi di euro e rappresentano il 25,1% (era il 25,6% nel 2005) del totale attivo (54,8 miliardi di euro contro i 51,9 miliardi del 2005, più 5,5%).

Le altre attività fruttifere investite in strumenti finanziari diversi dalle partecipazioni bancarie, rappresentano il 70,6% e sono pari a 38,6 miliardi di euro (32,6 miliardi riguardano attività finanziarie gestite in proprio o tramite terzi; 5,3 miliardi partecipazioni in società diverse; 0,6 investimenti in società strumentali); mentre gli investimenti in attività immobiliari sono poco più dell’1% dell’attivo.

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