Fondazioni in pressing per ridurre lo stipendio dei vertici di Intesa Sanpaolo. Il contesto economico e sociale «considerevolmente deteriorato» impone a tutti «regole e comportamenti ispirati a criteri di sobrietà, a esigenze di contenimento dei costi e allallineamento alle migliori pratiche internazionali»: ha detto il segretario generale della Compagnia di San Paolo, Piero Gastaldo, intervendo allassemblea di Ca de Sass a nome degli Enti soci. La Compagnia «raccomanda» al Cds di adottare «politiche ispirate al massimo rigore nella determinazione della remunerazione» dei consiglieri e dei dirigenti con responsabilità strategiche, e «di garantire un adeguato monitoraggio del livello complessivo dei costi della governance e delle retribuzioni individuali». Torino auspica, quindi, che la sorveglianza segua «lesempio dato da alcuni consiglieri, a partire dal presidente, con la rinuncia ai compensi per determinati incarichi» e apprezza la scelta del Cdg di rinunciare alla componente variabile dei suoi compensi.
«Beltratti e io abbiamo già disposto, con decisione autonoma, la riduzione di un terzo del nostro compenso come presidente del consiglio di gestione e di quello di sorveglianza», ha replicato Giovanni Bazoli. Ma Gastaldo vuole anche conoscere il benchmark di riferimento rappresentato da società italiane ed europee confrontabili, adottato per la definizione delle politiche e delle prassi retributive per il top-management.
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