Ford «Il governo sarà costretto a intervenire»

RomaGaetano Thorel, presidente e amministratore delegato di Ford Italia, casa tra gli importatori, stima per il 2010 l’immatricolazione di 1.850.000 vetture e 1.650.000 contratti: qualcosa in più rispetto alle fosche previsioni dell’Unrae, ma pur sempre 320mila consegne e 600mila ordini in meno sul 2009. Se confermato, questo calo creerà seri problemi all’intera filiera, che «è strutturata e può funzionare in maniera sana solo se si realizza un volume annuo di almeno 2 milioni di unità». Dunque, il numero uno di Ford Italia non solo auspica la reintroduzione degli incentivi, che «non sono una droga, bensì un aiuto a svecchiare il parco circolante», ma se lo aspetta anche. «Nel secondo semestre - afferma Thorel - il governo dovrà rimettere mano a qualche forma di sostegno». Quantomeno per favorire l’acquisto di vetture a basse emissioni: «Dopo tutte le facilitazioni concesse per spingere l’acquisto delle auto a Gpl e a metano, sarebbe sorprendente che questa scelta non avesse seguito». Intanto, Ford rilancia la sfida a Fiat e agli altri top player del mercato puntando sulle novità e su una politica commerciale aggressiva, imperniata sulla conferma degli «ecoincentivi» offerti di propria iniziativa alla clientela.

Il target è ambizioso: quel 10% di quota di mercato mai raggiunto sinora e già sfiorato lo scorso anno grazie soprattutto al successo della Fiesta. Che continua: in marzo la piccola Ford ha conquistato la piazza d’onore tra i modelli più venduti, davanti alla Fiat Panda e dietro solo alle diverse versioni della Punto sommate tra loro.

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