Buona la prima. Chiuso con una lista vincente (quella di Oscar Fondi, sindaco di Castiraga Vidardo) il congresso provinciale di Lodi, nel Pdl si guarda già avanti. E si comincia finalmente a comporre quel calendario di appuntamenti già più volte rimandato. Un po per la poca voglia dei vertici di rimettere in discussione posizioni acquisite, un po per il rapido evolversi del panorama politico nazionale. A suonar la carica è il governatore Roberto Formigoni, da sempre convinto sostenitore del «bagno di democrazia» di cui avrebbe bisogno il partito per rilanciarsi. «Adesso - spiega - avanti con i congressi in tutte le province dItalia». Ma è chiaro che in molti pensano a Milano. E magari alle città dove a primavera si vota il sindaco, come Monza e Como che diventano così un test decisivo per saggiare lo stato di salute del partito. Proprio per questo il cronoprogramma, almeno nelle intenzioni del governatore che non ha mai negato di avere come traguardo le primarie nazionali, è già pronto. «A Milano - dice - congresso provinciale entro gennaio. Diciamo nellultimo o nel penultimo fine settimana. Poi al più presto anche quello cittadino. Magari a febbraio». Una marcia a tappe forzate che dovrà coinvolgere tutta la Lombardia. Perché la via delle elezioni della classe dirigente è ormai irrinunciabile. Con il coordinatore regionale Mario Mantovani che proprio sabato a Lodi ha spiegato che «da oggi la selezione interna sarà fatta anche di primarie, sceglieremo i candidati stando soprattutto alla volontà della gente». Non solo. «E vogliamo gente perbene, basta a persone che poi finiscono sui giornali tra scandali vari». E Formigoni chiede «una grande campagna di mobilitazione interna che coinvolga quel milione e 200mila italiani che si sono tesserati, dicendo così che vogliono mettere la faccia sul programma del Pdl». E «decidere votando la squadra dei dirigenti». Perché allorizzonte, ricorda, «cè il congresso nazionale che il presidente Silvio Berlusconi ha già annunciato entro lestate». A Milano «siamo pronti», assicura il coordinatore provinciale Romano La Russa. «Gennaio? Certo, potrà essere la prima settimana di febbraio, ma non andremo molto più in là». Tempi tecnici? «Una decina di giorni per prepararlo bene. Ma già la prossima settimana incontreremo il senatore Mantovani per decidere la data». Avanti con le democratizzazione del partito? «Ho letto un titolo sul Giornale che parla di rivoluzione. Nessuna rivoluzione, ma solo un nuovo modo di organizzare il partito che non deve assolutamente essere fonte di divisioni, ma loccasione per portare idee e discutere di politica».
Per la cronaca, a Lodi vittoria della lista di Oscar Fondi e dunque del ticket Formigoni-Mantovani, in continuità con la linea dellex coordinatore Claudio Pedrazzini. Per lui 776 voti, contro i 423 di Davide Cutti, appoggiato da socialisti, formigoniani non ciellini ed ex An.
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