Marcello Chirico
Dopo la Lega, tocca ora allUdc cercare lo scontro frontale con Roberto Formigoni. Da una parte il pressing attuato dal segretario regionale Baruffi per riottenere quanto prima il posto nella giunta regionale, dallaltra Bruno Tabacci che gli dà addirittura dellasino. A motivare lattacco di questultimo, unintervista rilasciata a «Il Messaggero» da parte del governatore lombardo nella quale Formigoni auspica per Silvio Berlusconi la presidenza della repubblica in caso di vittoria elettorale della Cdl. «Chi meglio di lui?» si chiede il presidente della Lombardia, che poi passa al successivo scenario politico: «Di conseguenza - è il ragionamento formigoniano - la costruzione del Ppe avrà sicuramente un leader diverso, anche se manterrà in Berlusconi un riferimento ideale». Se però il centrodestra perdesse «il processo di costruzione del Ppe coinciderà con un profondo esame di coscienza dove ognuno si assumerà pro-quota le proprie responsabilità». Berlusconi compreso, pare di capire. Una duplice ipotesi che a Tabacci «non piace» e in cui lesponente dellUdc intravede invece «un tardivo calcio dellasino». Perché «è vero - rileva Tabacci - che si doveva evitare il rischio di un referendum su Berlusconi attraverso la ricerca prudente di una leadership diversa, ma il nuovo inizio dellarea moderata non può essere la sommatoria di nuovi personalismi. Altroché partito unico! Unica deve essere la tensione verso un partito vero che tenda a unire e non a dividere. Cè bisogno di un bipolarismo mite, non una resa dei conti».
Lettura, questa, che Formigoni ha respinto per direttissima, restituendo al mittente pure le metafore esopiche. «Qui lunico asino mi sembra Tabacci» la replica secca del governatore, che ha poi aggiunto: «Io svolgo un ragionamento politico su una futura rideterminazione del centrodestra secondo una logica europea, lui si lascia guidare come sempre dallastio verso Berlusconi e strumentalizza le mie considerazioni. La mia proposta è quella di unalleanza strategica tra Fi, An, Udc nel solco delle grandi tradizioni democratiche, con la Lega come alleato esterno. Quella di Tabacci è solo voglia di vedere Berlusconi politicamente morto». Un botta e risposta rinforzato poi da una presa di posizione altrettanto netta di Luigi Baruffi, coordinatore dellUdc lombardo, il quale è tornato a rivendicare il posto in giunta regionale dopo il passaggio dellex udiccino Zambetti alla Dc, con mantenimento dellassessorato.
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