Sabrina Cottone
Un punto a favore delle Regioni e di Roberto Formigoni. «Il governo si è detto disponibile al dialogo. Verranno aperti tavoli tecnici sulle questioni che abbiamo sollevato» spiega il presidente della Regione. Le promesse principali (ma non le uniche) riguardano gli investimenti per le infrastrutture e la gestione dellassistenza alle famiglie prevista dalla finanziaria, oltre che una rivisitazione di alcune leve fiscali come laccisa sulla benzina. Non è ancora il risultato, Formigoni lo chiama «il primo round», ma è un passo al quale potrebbero seguirne altri: «Oggi abbiamo affrontato le grandi partite, in seguito decideremo sul quanto e come gestirle». Così «se dalle premesse si andrà avanti coerentemente, alcuni tagli potrebbero essere ridotti».
La prima riunione del tavolo tecnico è già fissata per la prossima settimana e a quel punto si vedrà se agli impegni politici corrisponderanno impegni economici concreti, messi nero su bianco in emendamenti alla finanziaria. Lapertura sui rapporti tra le Regioni e lo Stato, comunque, non modifica lopinione di Formigoni sul complesso della legge di bilancio: «Il mio giudizio è negativo, perché è una manovra che pesa sulla vita dei cittadini che non fa bene al Paese e allo sviluppo».
Il governo ha dato ragione alle Regioni su diversi temi, a partire dal tetto alle spese per investimenti giudicato troppo basso (il limite di indebitamento dovrebbe restare al 25 per cento del totale delle entrate, invece di scendere al 20). Una questione importante è poi quella degli assegni familiari previsti in finanziaria, che le Regioni chiedono di gestire perché di loro competenza. «Sul principio ci hanno dato ragione, ora bisogna attendere lapplicazione concreta» spiega Formigoni.
I tavoli saranno paralleli alliter della finanziaria alla Camera. «Eventuali modifiche potranno così essere introdotte in prima lettura» conclude Formigoni.
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