Sua moglie, con cui è sposato da 43 anni, gli ha insegnato che nella vita bisogna anche ridere e camminare. La passione per gli aforismi invece è sua e lo rispecchia bene: perché sono stilettate che lasciano molto ma si leggono in fretta. «Non sono un intellettuale, mi interesso a tutto e quindi approfondisco poco». E lui va di fretta. Diversamente, non avrebbe potuto infilare in una sola esistenza tutto quello che ha fatto. Pompeo Locatelli è un consulente d'impresa. È l'uomo che insegna ai suoi clienti, soprattutto in questi ultimi anni occupandosi di ristrutturazioni aziendali, come raggiungere accordi soddisfacenti con le banche creditrici (in realtà, tiene a spiegare, lui non segue clienti continuativamente, gestisce pratiche: le prende e le porta a termine, quasi sempre con successo). È stato uno degli uomini chiave della Prima Repubblica, l'uomo delle grandi fusioni (quando ancora esistevano fusioni da centinaia, migliaia di miliardi di lire e prima che l'economia si mettesse a prendere di mira e poi a fagocitare e infine a strangolare, le piccole-medie imprese, prima che l'economia si mettesse a uccidere l'Italia dei signori Brambilla). L'uomo in grado di muoversi tra personaggi come Craxi, Andreotti, Berlusconi, Gardini, Ferrero, Barilla, Cusani... E poi l'uomo che si è impigliato in Tangentopoli. Ma anche l'uomo che se l'è lasciata alla spalle. Senza che tutta quella faccenda gli smorzasse l'immaginazione o facesse evaporare le bollicine dell'entusiasmo. Perché per dirla come piace a lui, quindi per dirla con le parole di Goethe, «qualunque cosa tu possa fare, o sognare di fare, cominciala».L'arte, i libri, i viaggi, gli articoli di giornale, le pratiche. Per questo oggi, dal suo studio professionale, dove ha creato un laboratorio da fare invidia ai maestri pasticceri, ha un nuovo visionario progetto. Locatelli è un entusiasta, e avrebbe trasformato in un business perfino le sue amate torte (confezionate come gioielli destinati alla Torre di Londra) se non fosse per la paura di inquinarle: oggi i suoi clienti (non lo sono nemmeno questi, perché fa tutto per il no-profit) sono i bambini degli ospedali pediatrici, per esempio. Uno di loro compie gli anni e lui realizza e invia una torta personalizzata e poi i dolci per tutti gli altri. Ma al momento, su questo versante, è contento così: con gli impegni da gourmet no profit. Poi si vedrà. Per business invece, con l'obiettivo di quotarsi in borsa, si è buttato nel mondo dell'arte, con Alidem l'arte della fotografia. Il progetto mira a rendere l'arte accessibile e a sovvertire il comune concetto di galleria: «Vogliamo che la gente, entrando nella Galleria Alidem, in via Cusani 18, non si senta inadeguata, non si faccia problemi a chiedere un prezzo o a farsi spiegare una fotografia» chiarisce Locatelli. È un disegno iniziato circa un anno e mezzo fa. Del quale non ha voluto parlare prima. Lo ha tenuto in caldo e lo ha fatto lievitare. Ma adesso che è pronto... «Bisogna tornare a mia moglie, un'altra volta. Sa come sono di solito i nostri viaggi? Mostra, passeggiata e ristorante. Ed è stato durante questi viaggi che ho capito. Visitando mostre, aste e gallerie ho notato il sempre maggior interesse internazionale per la fotografia. Il mio intento, con Alidem, è di rendere l'arte alla portata di tutti. Perché parliamoci chiaro: l'arte serve anche ad arredare, ad avere davanti agli occhi qualcosa di bello da osservare. Ed è una cosa alla quale tutti hanno diritto, anche se non ci si può permettere quadri importanti. Abbiamo un portfolio in continua crescita di una cinquantina di fotografi (importanti ed emergenti) e abbiamo acquistato alcuni dei loro scatti in esclusiva (circa sette-otto di ogni artista). La foto a questo punto è di Alidem ed è soltanto nostra la possibilità di riprodurla, secondo la tiratura dell'opera, in diversi formati e tipologie di stampa: al momento abbiamo una potenza d'urto di circa ventimila foto. E non è tutto qui: seguiamo i clienti anche a casa o in azienda, realizzando i rendering di ambientazione delle foto Alidem. Ho molta fiducia in questa formula e l'obiettivo è quello di arrivare a quotarsi in Borsa». E siamo alla terza vita di Pompeo. Che forse è la più «dolce».
Di certo gli amari sono alle spalle e lui non ha rimpianti archiviati. Solo foto d'autore. Complici la stessa donna da quarantatré anni, che gli ha insegnato anche a ridere e a camminare. E complice quella convinzione che la mente è come un paracadute: funziona se si apre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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