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Francia, arriva il sussidio statale per chi assiste un familiare in fin di vita

Chi deciderà di smettere di lavorare per assistere un parente malato terminale avrà un assegno di 49 euro al giorno per tre settimane. Finora il «congedo di solidarietà familiare» era gratis. Voto bipartisan del Parlamento

In Francia chi deciderà di smettere di lavorare per assistere un parente in fin di vita avrà un assegno di 49 euro al giorno per tre settimane. Finora chi otteneva il «congedo di solidarietà familiare» non aveva diritto a un euro. Oggi invecesi avrà diritto ad un sussidio statale, da tempo rivendicato dalle associazioni sulla fin della vita per la possibilità che viene data al malato di morire a casa propria, circondato dalla famiglia e non in un anonimo letto d'ospedale. Ma già un dibattito si è aperto sulle condizioni che regolamentano il versamento del sussidio. Lo potranno ricevere infatti solo familiari prossimi del malato - figlio, sorella, fratello - sarà uno solo per lo stesso parente malato, e sarà versato fino al giorno del decesso, anche se questo sopravviene prima delle tre settimane. Il costo annuale della misura: 20 milioni di euro circa, per 20mila sussidi in un anno. L'Associazione per il diritto a morire nella dignità ha giudicato la misura «insufficiente» perché «si fa carico solo di 20.000 casi sui 530mila decessi annui». Il ministro della Sanità, Roselyne Bachelot, ha risposto che si tratta di una «stima». La misura diventerà legge solo se sarà adottata dal Senato, ma già oggi ha ottenuto i voti unanimi dell'Assemblea nazionale, mettendo d'accordo, come succede di rado, tutto l'arco parlamentare da destra a sinistra. La stessa Bachelot, alla fine del voto, ha parlato di «un testo di civiltà che vuole restituire all'uomo la sua dignità: l'adozione di questo testo sarà un progresso per tutti noi». Il provvedimento rientra nell'ambito della revisione della legge Leonetti sui malati terminali e la fine di vita, la stessa che, dal 2005, vieta per esempio l'accanimento terapeutico.

Revisione considerata necessaria e affidata qualche mese fa ad un gruppo di lavoro (presieduto dallo stesso medico e deputato Jean Leonetti), soprattutto dopo alcuni fatti di cronaca che hanno riaperto il dibattito sull'eutanasia, vietata in Francia, e sulla diffusione di una cultura delle cure palliative.

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