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Francia, il sindacato comunista sgombera i clandestini: è scontro

I sindacalisti Cgt evacuano con le maniere forti centinaia di clandestini che occupavano  locali della Borsa del lavoro. I Verdi: "Violenza ingiustificata"

Francia, il sindacato comunista 
sgombera i clandestini: è scontro

Parigi - Accade anche questo, nella Francia di Sarkozy: i sindacalisti della comunista Cgt evacuano con le maniere forti alcune centinaia di clandestini, soprattutto di origine africana, che da più di un anno occupavano alcuni locali della Borsa del lavoro, a Parigi. Oggi i Verdi hanno denunciato in un comunicato la «violenza ingiustificata» utilizzata da militanti della Cgt che con «passamontagna e armati di barre di ferro, di bastoni e di gas lacrimogeni non hanno esitato - hanno scritto i Verdi - ad usare la violenza per sloggiare gli occupanti». Diverse decine di poliziotti sono intervenuti come «rinforzo» per far fronte «alla resistenza» dei clandestini.

Il Cran, il Consiglio rappresentativo delle associazioni nere di Francia, ha chiesto a sua volta al governo l’apertura di un’inchiesta per fare chiarezza sulle circostanze di quest’evacuazione puntando contro «la strategia di brutalità, di intimidazione e di umiliazione utilizzati» dal sindacato. Il presidente dell’associazione Sos sostegno ai clandestini, Rodolphe Nettier, sentito dal sito on line del Nouvel Observateur, ha parlato di «catastrofe». Circa duecento lavoratori africani, sudamericani e maghrebini occupavano illegalmente alcuni locali sindacali della Borsa del lavoro, in pieno centro della capitale francese.

L’occupazione era stata lanciata da un collettivo parigino di clandestini, Coordination 75, il 2 maggio 2008 dopo che la prefettura di Parigi aveva rifiutato di sbloccare un migliaio di pratiche di lavoratori non in regola. Circa 180 tra loro erano ancora sul posto stamane. Uno sciopero, coordinato proprio dalla Cgt, era stato avviato all’epoca in diversi ristoranti e imprese della regione che impiegano personale non in regola.

La Cgt ha ricordato oggi che i suoi «orientamenti non sono cambiati nè l’esigenza di far regolarizzare tutti i lavoratori clandestini».

Ha anzi denunciato «l’ingiustizia» di questi attacchi e giustificato l’evacuazione come conseguenza di un’occupazione «sterile» dopo che tutte «le proposte costruttive e di ordine pratico erano state rifiutate».

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