da Roma
Un passo indietro. O forse anche due o tre. LItalia del rugby sembra senza vie duscita: quando ti aspetti il salto di qualità, quando lottimismo accompagna in campo la nazionale, arriva puntuale la caduta ed è di quelle che fanno male. Il Sei Nazioni 2006 e la stagione che porta ai mondiali comincia nel peggiore dei modi: una pesante sconfitta interna con la Francia, un 39-3 che è persin benevolo nei confronti degli azzurri che ad un certo punto hanno fatto temere il peggio.
Un passo indietro perché non cè mai stata storia, perché è finita con 5 mete a zero per i francesi, perché non abbiamo mai segnato così poco in casa (3 punti) nella storia del Sei Nazioni, perché per ritrovare un bottino così misero davanti al nostro pubblico bisogna risalire a un test Italia-Australia 3-34 di cinque anni fa. Ma è un passo indietro soprattutto perché non sè visto un solo barlume di gioco, se non nel finale quando il ripescato Alessandro Troncon ha tentato di riordinare le idee degli azzurri, ma la Francia a quel punto aveva già tirato i remi in barca.
Siamo stati surclassati in tutto, persino nella mischia che doveva essere il nostro punto di forza, la certezza su cui cercare di costruire limpresa. E invece è stato lanello debole che ha finito col trascinare nel disastro tutta la squadra. Un anello debole a tal punto da costringere il ct Berbizier a cambiare completamente la prima linea all8 del secondo tempo, uninedita sostituzione di gruppo che ha visto uscire Perugini, Ongaro e Nieto ed entrare Festuccia, Lo Cicero e Castrogiovanni. Anche se con linversione dei fattori il prodotto non è cambiato. «Ma noi dobbiamo fare la nazionale con questi uomini, perché sono quelli che abbiamo. E dobbiamo cercare di farli rendere al cento per cento», ammetteva e prometteva Berbizier a chi, a fine partita, gli chiedeva delle carte rimescolate e dellutilizzo di Pez piuttosto che Scanavacca, di Troncon oppure di Griffen.
Una partita senza storia, che ha preso subito il binario sbagliato con i due calci falliti nei primi minuti da Scanavacca e De Marigny, ed è poi volata via sulle ali di una Francia che si è permessa anche di sbagliare molto prima di incominciare a tritare gioco e mete. Una partita che si riassume completamente nellazione del primo break francese con Canale che perde palla in una delle rare occasioni dattacco azzurro e provoca lincredibile contropiede di Dominici che può fuggire in meta attraversando tutto il campo palla al piede, prima di schiacciare in mezzo ai pali.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.