Fs, via libera dei sindacati al macchinista unico

Accordo storico per le Ferrovie Italiane le uniche rimaste ad avere due macchinisti alla guida dei treni, tutte le altre da tempo hanno un solo agente in cabina di guida, supportato da sistemi tecnologici. Ma alla fine i sindacati hanno ceduto e hanno detto sì. In cambio, ottengono almeno 900 nuove assunzioni entro fine anno, uscite volontarie dei dipendenti con i requisiti di pensionabilità accompagnati dal fondo di sostegno delle Fs (rimpinguato allo scopo) e il ritorno nell’alveo del gruppo di attività esternalizzate, come quelle della manutenzione.
L’accordo è stato firmato dopo una trattativa durata quasi un anno. A sottoscrivere l’intesa tutti i sindacati - Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl, Fast - meno l’Orsa che ha siglato la sola parte sul fondo di sostegno. «Un accordo storico - lo ha definito l’amministratore delegato delle Fs Mauro Moretti - anche per quanto riguarda gli equipaggi giacché, in conseguenza degli ingenti investimenti fatti negli ultimi anni in tecnologie di automazione per aumentare la sicurezza (le Fs sono campioni europei), si supera il tabù del doppio agente di condotta e, con gradualità, si riforma la composizione degli equipaggi introducendo il macchinista solo».
Le concorrenti internazionali ma anche le società private che operano in Italia, una quarantina, viaggiano con treni guidati da un solo macchinista. La novità, che entrerà in vigore con il prossimo orario estivo il 14 giugno e comunque non oltre il 1° luglio, comporterà notevoli risparmi per le ferrovie. «L’accordo - secondo il segretario nazionale Filt Alessandro Rocchi - predispone davvero le condizioni per il rilancio competitivo del gruppo Fs e conferma la volontà del sindacato di contrattare e governare i processi riorganizzativi e di innovazione del lavoro ferroviario. Una volontà che però, non trova tuttora adeguato riscontro nelle scelte del governo in tema di politiche di sostegno del trasporto ferroviario e di regolazione del processo di liberalizzazione in atto nel settore». «Un’intesa molto importante arrivata dopo un lungo negoziato, che consentirà alle ferrovie di perseguire quella politica di sviluppo sempre vigorosamente sostenuta dal sindacato», è il giudizio di Giovanni Luciano, segretario generale aggiunto della Fit-Cisl.
L’ Orsa invece è critica riguardo alle prestazioni in più richieste ai lavoratori e vuole «altre verifiche sul fronte della sicurezza».

L’accordo, che apre ora una fase negoziale che riguarderà anche il cargo, settore in profondo rosso, prevede almeno 900 assunzioni entro il 2009, e l’uscita volontaria dei pensionabili: sarebbero 18mila fino al 2012 i ferrovieri con i requisiti pensionistici.

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