G8, il «nuovo» Pd incarcerato a Bolzaneto

G8, il «nuovo» Pd incarcerato a Bolzaneto

«Torture al G8, yes we can». L’accusa dei no global contro il Pd era quella di essere davvero nuovi, di aver dimenticato le battaglie di sinistra. Per questo il blitz degli attivisti al loft diventato il quartier generale del partito di Walter Veltroni ha rivendicato una presa di posizione del segretario sulle richieste di pena per i poliziotti in servizio a Bolzaneto. E l’assedio è stato tolto solo dopo che Ermete Realacci ha confermato che la battaglia per la commissione parlamentare d’inchiesta resta nei programmi nel Pd. Roberta Pinotti è responsabile per la sicurezza del Pd, soprattutto è genovese. A lei le domande inevitabili.
Onorevole a che gioco giocate? Siete il nuovo o sempre legati alla sinistra giottina?
«Veramente il tema della commissione d’inchiesta, come Pd, lo abbiamo sempre sostenuto. Lo stesso Veltroni lo ha ribadito in risposta a Marta Vincenzi».
Cioè sul G8 non vi basta l’inchiesta della magistratura?
«Si tratta di due piani diversi. I giudici accertano responsabilità penali personali. La commissione dovrebbe capire cosa non ha funzionato, le responsabilità politiche, di comando».
Veramente Realacci ha parlato della necessità di introdurre il reato di tortura. Termini da no global?
«Credo si riferisse al fatto che i pm hanno detto di non poter contestare reati più gravi delle lesioni e dell’abuso di ufficio. E che il nostro ordinamento avrebbe bisogno di recepire questa normativa. Le immagini che hanno fatto il giro del mondo non hanno certo reso un bel servizio all’Italia come, non lo nego, quelle attuali dei rifiuti della Campania».
Alt. Volete le responsabilità della catena di comando per il G8. Lei cita la figuraccia dei rifiuti. Ma non è stato il vostro governo che ha appena mandato a gestire l’emergenza Napoli proprio chi ha rimosso dal vertice della polizia dopo l’avviso di garanzia per il G8?
«Per Gianni De Gennaro nutro una stima umana e professionale molto forte. Non credo si possa ridurre alla sua persona quello che è successo al G8. Piuttosto ritengo sbagliata, inopportuna la presenza dei parlamentari di Fini nelle caserme delle forze dell’ordine a Genova. Non di Fini o Scajola che erano ministri, ma qualche altro onorevole».
Insomma, né con la targa a Giuliani in Senato, né contro i no global?
«Noi siamo diversi dai no global e dalle loro idee. Queste differenze credo siano evidenti anche nelle scelte di non stare più insieme ad altri partiti della sinistra».


L’ultima domanda, indiretta, la fa Orazio Licandro, capolista di Sinistra Arcobaleno per la Camera in Liguria e capogruppo del Pdci proprio in commissione Affari costituzionali a Montecitorio: «Di quale coerenza e di quale Italia parla Veltroni se si è alleato con quelle forze come Italia dei Valori e Radicali che hanno affossato la commissione di inchiesta sul G8?»

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