Dopo Gilberto Gil, Os Mutantes e Caetano Veloso, un raggio di sole direttamente dal Brasile arriva a illuminare la nostra grigia città. Con questo colorato tassello bahiano si completa come un puzzle la panoramica musicale del Tropicalismo a Milano. Gal Costa, il «sole nero», dal nome del primo brano che registrò nel 65, festeggia i suoi «splendidi 60 anni» con un disco, che niente ha della saudade per i vecchi tempi, anzi. Non solo la voce più famosa del Brasile ha intitolato il suo ultimo album «Oje», cioè «Oggi», ma interpreta anche brani di giovani artisti promettenti per dare loro loccasione dei essere ascoltati dal grande pubblico. Moises Santana, Junio Barreto, Moreno Veloso e Tito Bahiense sono i fortunati compositori selezionati dal Gal Costa con il compositore Carlos Rennò.
Gal Costa sa bene cosa significa avere dentro di sé lamore per la musica (sua mamma quando era incinta passava ore davanti alla radio con la speranza di trasmetterle la passione per la musica) e riuscire a farla emergere: «Non aveva mai voluto fare altro nella vita - racconta lamico Caetano Veloso nel suo libro Verità tropicale - se non cantare». «Cantare è sempre stato il sogno della mia vita», conferma Gracinha. Nei suoi occhi i ricordi di quei «concerti» in solitaria in cucina «quando usava le pentole per avere il ritorno della sua voce amplificato e così esercitarsi nel controllo dellemissione, come se fosse uno studio di registrazione» racconta Caetano Veloso, a quando cantava scalza, ai concerti impegnati sotto la dittatura militare, fino all iscrizione nel 2001 Hall of Fame della Carnegie Hall, a fianco di Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Sarah Vaughan. Una fama più che giustificata per chi rappresenta la voce del Tropicalismo, il movimento rivoluzionario, che mescola la tradizione della bossa nova, gli strumenti elettrici, la forza eversiva del rock nroll.
Oggi cosa rimane del tropicalismo? «Vorrei riuscire a far sentire a chi mi ascolta le idee, i desideri, i sentimenti, la passione che sono chiusi nel mio cuore e nella mia mente. E penso che non ci sia altra strada per scoprirli, per regalarli se non la musica. Il tropicalismo, per me è la più naturale traduzione di tutto questo». E un tour mondiale che la porta lunedì al teatro Ciak (via Sangallo 33, tel.
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