PIÙ ANTICO DELL'ITALIA. Ha 150 anni e non li dimostra, l'aperitivo più scarlatto d'Italia. È così anziano che ancora ricorda i vari Regni prima dell'Unità. 1860, la data di nascita del Campari, il bitter più famoso del mondo che venne ideato nel Caffè dell'Amicizia di Novara. 1861, la data di nascita del Regno d'Italia. E per celebrare quello che è a tutti gli effetti il re degli aperitivi, il Gruppo Campari ha deciso di regalare a Sesto San Giovanni, che per un secolo ha ospitato lo stabilimento del bitter, la Galleria Campari.
IL MUSEO DELL'APERITIVO. D'altronde da sempre Campari accompagna i momenti di svago degli italiani. Prima delle pubblicità seducenti, delle modelle e dell'atmosfera chic degli spot, sono tante le generazioni che sono cresciute a briscola e Campari-col-bianco nei bar di tutta la Penisola. Ma l'anima popolare dell'aperitivo, in questo caso si lega geneticamente all'arte. Dalla Biennale di Venezia del 1926, con l'esposizione dei manifesti futuristi realizzati da Ferdinando Depero per il commendator Campari, fino all'esposizione del 1964 al Moma di New York dei manifesti del centenario realizzati da Bruno Munari, da sempre Campari strizza l'occhio al design e alla creatività. La Galleria inaugurata oggi in viale Gramsci, presso la storica sede Campari di Sesto San Giovanni (recentemente ristrutturata dall'architetto Mario Botta), ne è semplicemente l'istituzionalizzazione. E diventerà presto «parte fondamentale del distretto dei musei d'impresa del Milanese», come ricordato dal sindaco di Sesto Giorgio Oldrini: «Questo spazio ospiterà in futuro altre mostre di arte contemporanea e artisti emergenti e abbiamo ottenuto che possa rientrare nei percorsi culturali di Expo 2015».
TRA MITO E OPERA D'ARTE. La Galleria, che sarà aperta al pubblico ogni martedì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 19 a partire dal 23 marzo, troverà spazio un percorso interattivo e multimediale che ripercorrerà la storia artistica della promozione commerciale dell'aperitivo rosso. 15 videowall con una selezione di 71 Caroselli e spot tv, un'enorme parete di 32 metri che presenta grafiche pubblicitarie d'autore (tra cui Marangolo e Guido Crepax), immagini dei calendari Campari, filmati girati da Fellini, la campagna realizzata da Ugo Nespolo per i Mondiali 1990, un'intervista di Lella Costa a Bruno Munari, le migliori stampe degli anni Venti e un reportage fotografico sulla produzione del Campari e sul nuovo stabilimento di Novi Ligure.
SODA E FUTURISMO. Oltre a questa sezione permanente, fino al 18 giugno sarà visitabile anche un'altro padiglione della mostra, dedicato a Ferdinando Depero, l'artista di Rovereto che più di tutti contribuì negli anni Venti e Trenta a conferire al Campari l'immagine originale di cui gode ancora oggi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.