Gassman: a Hollywood tutti mi vogliono

Pedro Armocida

da Roma

Alessandro Gassman ce l'ha fatta. Chiamato a recitare negli Stati Uniti in un film d'azione prodotto anche dalla Fox, è balzato agli onori della cronaca internazionale perché il suo ruolo di cattivo ha contribuito a far incassare a Transporter: extreme, nella prima settimana d'uscita, circa 30 milioni di dollari, quanto è costato da noi La trigre e la neve di Benigni tanto per intenderci. Cifra che da settembre ad oggi è notevolmente aumentata grazie anche al successo in Francia e a quello in fieri nel Regno Unito e in Italia dove il film è da oggi nelle sale. Alessandro Gassman è raggiante e si gode giustamente questa notorietà: «Ho da tempo un agente negli Stati Uniti che non mi ha mai proposto nulla, ora non fa altro che chiamarmi. Devo dire che sono stato molto contento di lavorare in questo film anche perché è stata un'esperienza veramente anomala e non succede quasi più che a noi italiani si aprano le porte del cinema oltreoceano. Certo non è un tipo di ruolo che ti permette di recitare a tutto tondo ma per questo tipo di film è giusto che sia così».
Alessandro Gassman è Gianni, il classico villain, superboss della mala internazionale, incaricato dai narcotrafficanti colombiani di far fuori nientemeno che tutti i capi dell'antidroga provenienti da ogni angolo del globo e riuniti in convegno a Miami. Per far questo cerca di utilizzare un potente virus da iniettare al figlio del funzionario statunitense (interpretato da uno svogliato Matthew Modine). Ma non sa che a badare al piccolo è stato ingaggiato dalla madre (Amber Valletta) l'autista Frank Martin (il «trasportatore» del titolo, l'attore inglese Jason Statham, a metà strada tra Bruce Willis e Vin Diesel) che gli darà naturalmente filo da torcere. Transporter: extreme, diretto dal trentunenne francese Louis Leterrier, scritto e prodotto da Luc Besson come il precedente Transporter (titolo che da noi pochi ricordano perché uscito in piena estate di due anni fa), è il classico film in cui la psicologia dei personaggi è tagliata con l'accetta. Cionondimeno divertirà il pubblico dei giovanissimi soprattutto per le rocambolesche quanto inverosimili scene d'azione perché - dice Alessandro Gasmman che nell'edizione italiana recita con accento partenopeo - «in fin dei conti si tratta di un vero e proprio fumetto con i super-buoni e i super-cattivi». Ma per il figlio di Vittorio Gassman che tra breve sarà sul piccolo schermo in due fiction, Dalida con Sabrina Ferilli dove interpreta Luigi Tenco e Codice rosso in cui è un caposquadra dei vigili del fuoco, l'esperienza americana è stata fondamentale «per capire come lavorano nella vera industria del cinema.

I ritmi di lavorazione sono forsennati, si inizia alle 11 del mattino e si va avanti fino a sera. Ogni attore ha un assistente personale. Lì, al contrario che in Italia, vige un sistema meritocratico, utilizzando i provini. A me ne hanno fatti ben cinque».

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