Bologna, da rossa ad arcobaleno per accogliere la farsa del Gay Bride

Le nozze tra persone dello stesso sesso diventano un vero e proprio business. E all'interno della tradizionale fiera degli sposi irrompono tendenze rivoluzionarie

Bologna, da rossa ad arcobaleno per accogliere la farsa del Gay Bride

"L'amore non ha sesso", è il tormentone che rieccheggia tra gli stand della prima edizione del Gay Bride che si è inserito all'interno di "Bologna Si Sposa Fiere". Tutta un'intera area, segnalata con tappetini verdi, riservata agli organizzatori e agli stand che propongono le nuove tendenze per organizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Un "movimento", come lo definisce l'Arcigay, che irrompe però in una fiera decisamente classica, tradizionale e conservatrice, così come la città che la ospita. Tra gli espositori c'è grande fermento, la crisi è innegabile anche in questo settore, eppure si inizia a intravedere un nuovo mercato. I matrimoni gay infatti sembrano già un business. Business di abiti, accessori, video, animazione, festeggiamenti, banchetti, cura del dettaglio. Al taglio del nastro poi, non sono mancate le autorità cittadine, tutte intente a farsi fotografare e intervistare dai giornalisti con un fazzolettino che portava la scritta "Lo stesso amore, gli stessi diritti".

Girovagando per gli stand si viene catturati dai colori sgargianti degli abiti, dei fiori e dal luccichio quasi accecante di scarpe, gemelli, fedi e molto altro. Il tutto all'insegna dello sfarzo, del lusso, del bello e costoso. Perchè ascoltando le persone che hanno realizzato video-trailer per due giovani sposi gay, con una durata di circa due minuti e mezzo che riassume i momenti salienti del giorno più bello, sembra proprio non abbiano badato a spese. Un video piuttosto oneroso dove le immagini seguono puntualmente il testo della canzone prescelta. Il cantante più gettonato per il giorno più bello? Mika, che come ci conferma un giovane espositore che sta lanciando i trailer "è ideale per persone dell'altra sponda".

Simbolo del Gay Bride, è una lunga tavolata che vede seduti i grandi artisti del mondo della musica che hanno fatto "coming-out". Ad ogni sedia è abbinata un'immagini incorniciata, c'è Elton John, Freddy Mercury, Gianna Nannini e molti altri. Tutti riuniti allo stesso tavolo per festeggiare con torte dai colori dell'arcobaleno, corone, abiti sfarzosi, mantelli, bouquet pieni zeppi di fiori. A coronare il momento, una scritta a caratteri cubitali sul faccione di Elton John recita "Se il matrimonio di Elton John fosse il tuo..."

Dietro alla tavola, una mostra fotografica arricchisce l'esplosione di colori che raccontando i matrimoni gay: in Portogallo, lungo le spiagge delle Hawaii, all'uscita delle chiese con tanto di lancio del riso, in aereo, con le fedi al dito. Tra quelle più curiose ci sono fedi a forma di corona per i più pretenziosi, oppure con diamanti. Rigorosamente fatte a mano, su ordinazione.

"Vogliamo suonare nei matrimoni pazzi, per gay!" Dicono a gran voce tre giovani ragazzi che, oltre a essere una band, organizzano eventi. "Vogliamo andare fuori dagli schemi, perché il divertimento non ha sesso, non ha età". Si parte da 1.500 euro per avere un'animazione completa, tutto dipende da un matrimonio giornaliero, serale e dal numero di invitati. Un'animazione folle e trasgressiva può raggiungere anche i 5.000 euro.

Ma attenzione, perché ci sono sarte che ci hanno raccontato di aver vestito uomini con abiti da donna, quindi da sposa. Chi ha portato la veletta con un abito bianco lungo in pizzo e rigorosamente il tacco sotto l'abito. O chi, come ha fatto una coppia di donne, si sono vestite rispettivamente con abito da donna e abito da uomo già sull'aereo che dall'Italia le ha portate in Portogallo dove hanno potuto sposarsi. Con tutti gli invitati a seguito. Anche qui, il conto si fa salato.

Del resto, come ci spiega il presidente dell'Arcigay Flavio Romani "quando si va a scegliere l'abito, bisogna tenere conto che una donna potrebbe avere un partner donna e lo stesso per l'uomo. Come quando si va dal ginecologo!" Molti espositori, ci confessano di rimanere spiazzati, perché solo in un secondo momento capiscono che si tratta di una coppia gay.

Ma, in tempi di crisi, non disprezzano il nuovo business. Pensate che un noto espositore bolognese che crea abiti da uomo ha dichiarato: " Io sono solo contento perchè vendo due abiti da uomo invece di uno solo". E lo stesso vale per quelli che vendono abiti da sposa.

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