Gay e rispetto dei diritti L’analisi dei lettori dopo il corteo dell’«orgoglio»

Ho letto sul Giornale dell'iniziativa della signora Nicoletta Locati a favore della vita alla quale aderisce anche una personalità della cultura cattolica come il professor Piero Vassallo, che saluto sempre con immutata amicizia, che fu anche docente del Seminario, ai tempi dell'illuminato governo del Cardinal Siri. È di tutta evidenza che il nostro mondo fatto di famiglie oneste sente il bisogno di interventi chiari, forti, decisi, che non siano di compromesso culturale come invece sembrano apparire in circostanze nelle quali non siamo in grado di contrastare adeguatamente iniziative vergognose e mancanti del minimo livello di rispetto verso gli altri ed offensive della religione cattolica, come quelle del raduno del «gay» di Genova a cui ha partecipato anche il signor Gallo (a lui credo si riferisse il recente intervento del direttore di Famiglia cristiana circa la necessità di mantenere alta la guardia sul livello morale) insieme al sindaco di Genova che non fa mistero delle sue tesi abortiste. Credo che se tutti coloro che operano per la difesa della dignità della vita e della persona sapranno ritrovarsi in comune intesa operativa forse qualche mamma in più potrà avere garantito il diritto di dare alla luce il proprio figlio e qualche vita di bambino potrà essere salvata.
*Vice Presidente Federvita Liguria

In decine di migliaia più o meno gioiosi, hanno invaso Genova. Trattasi del cosiddetto «orgoglio omosessuale». Avevo cominciato col dire: fatti loro! E no, non fatti loro. Fatti miei.... Vado a spiegarmi. Dovendo far visita ad un amico d'infanzia colto da ictus, a Genova, ho percorso corso Magenta e poi corso Firenze, per recarmi in una strada ivi adiacente. All'andata (circa le 14,30) traffico inesistente, una pacchia. Ho pensato, o il Gay Pride, grazziaddio, ha fatto «flop», è finita la pantomima.

Macché, al ritorno, ore 18,40 circa, sono incappato in un traffico «bestiale». Tempo perso, benzina buttata, maggiori rischi di collisione (i guidatori di vetture e soprattutto di motorini, stufi di stare in coda, parevano impazziti). Non fatti loro, fatti miei, appunto..
Luigi Fassone

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