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Gaza, lanciati quattro missili contro Israele Ma Hamas dice sì alla tregua di un anno

Nuova violazione della tregua. Olmert: pronti a reagire anche in modo "non proporzionale". Ma Hamas dice sì alla tregua

Gaza, lanciati quattro missili contro Israele 
Ma Hamas dice sì alla tregua di un anno

Gerusalemme - Quattro razzi tirati da militanti palestinesi dalla Striscia di Gaza sono esplosi domenica nel sud di Israele, senza fare vittime né danni. Lo ha annunciato l'esercito israeliano. Miliziani palestinesi hanno aperto il fuoco contro una pattuglia israeliana che perlustrava la linea di confine con la striscia di Gaza all'altezza dell'ex valico di Kissufim. I soldati israeliani hanno risposto al fuoco. In precedenza da Gaza erano stati sparati quattro razzi in direzione della stessa zona.

Ma si avvicina la tregua "egiziana" Nonostante il lancio di razzi, la tregua sembra vicina. Intervistato dalla stessa tv Al Arabiya, Ahmed Yussef, indicato come il segretario di stato agli affari esteri del governo di Ismail Haniyeh, ha dichiarato che a proposito della mediazione egiziana "ci sono indizi positivi: Israele ha accettato alcuni punti riguardanti la riapertura dei passaggi e la tregua. Domani da Damasco arriveranno al Cairo altri delegati che daranno una risposta". Alla domanda perché Hamas continui a lanciare razzi contro Israele, Ahmed Yussef ha risposto che "siamo entrambi ancora in stato di guerra, fino a quando i passaggi rimarranno chiusi. Quando la tregua sarà effettiva, entrambe le parti saranno impegnate a rispettarla". Ha quindi ripetuto quanto aveva dichiarato all'Ansa riguardo alle eventuali rappresaglie minacciate dal primo ministro israeliano Ehud Olmert: "Israele non ripeterà questo crimine - ha detto Yussef - non penso che correrà questo rischio perché le conseguenze sarebbero gravi. Israele adesso è molto impegnato nelle elezioni".

Israele: "Reagiremo" Ma Israele intende "reagire" agli ultimi lanci di razzi subiti dalle milizie palestinesi della Striscia di Gaza, in violazione del cessate il fuoco seguito alla guerra delle scorse settimane, e farlo eventualmente anche in modo "non proporzionale". Lo ha affermato oggi il primo ministro, Ehud Olmert, citato dalla radio militare. Olmert non ha fornito alcuna precisazione ulteriore sull'argomento, limitandosi a dire che la reazione ci sarà "nel luogo e nel momento che Israele riterrà più opportuni".

"Non lasciare senza risposta attacchi Hamas" Avvertimenti del genere sono stati ribaditi a più riprese dallo stesso premier e da altri esponenti del governo negli ultimi giorni, in coincidenza con la ripresa delle tensioni al confine con la Striscia dopo il doppio cessate il fuoco unilaterale proclamati da Israele e da Hamas il 18 e il 19 gennaio scorsi.

In un riunione del gabinetto di sicurezza di Gerusalemme, la settimana scorsa, è stato in particolare confermato che lo Stato ebraico si riserva di "non lasciare senza risposta alcun attacco di Hamas", quand'anche isolato, al di là degli sforzi diplomatici in atto da parte egiziana per cercare di consolidare la tregua.

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