Se non l'Italia, almeno la scuola, che poltriva da tempo, s'è desta. A Sturla, un quartiere di Genova, in vista dell'imminente apertura dell'anno scolastico il preside del liceo «Martin Luther King» ha esposto nell'atrio un perentorio avviso rivolto ai genitori o familiari dei mille e 600 alunni. Invitandoli, in pratica, a non pietire, non supplicare, non raccomandare, non scocciare al fine di ottenere, per figli, nipoti e affini, condizioni di favore. Il nome dell'eroe dei nostri tempi è Renato Dellepiane, uomo di polso e senza peli politicamente corretti sulla lingua: «Fine primario del King - ha voluto scrivere sul suo proclama - è collaborare con le famiglie per la crescita umana e culturale dei ragazzi. A tal fine è necessario, però, un rapporto di reciproca fiducia». Pertanto «si invitano i genitori che desiderano che i figli siano promossi e non hanno fiducia della professionalità dei docenti e del dirigente, a rivolgersi ad altre istituzioni scolastiche che ritengono più rispondenti ai loro desideri. Questo per evitare defatiganti contenziosi al termine dell'anno scolastico. Si ribadisce infine che non è possibile effettuare la scelta della sezione sulla base dell'ipotetico organico dei docenti » . La prima delle richieste è stata così illustrata dall' eroe di Sturla: «In questi giorni stiamo informando le famiglie sui risultati degli esami di settembre. Ci è capitato più volte di assistere a reazioni nervose e a proteste, a contestazioni vibrate nel caso in cui i figli siano stati bocciati. Ora come a giugno. Ma se un medico dice al paziente che ha una grave malattia che fa il paziente? Lo prende a pugni? » . Dica il lettore se il professor Dellepiane non merita un monumento. In quanto al resto, il King vuole difendersi dalle pressioni per sistemare questo o quell' alunno in questa o quella sezione (facendo cadere la scelta sui docenti ritenuti meno severi, meno esigenti, che assegnano meno compiti, eccetera); per suggerirne o addirittura intimarne il posto in banco («Nelle prime file no, sa il mio Riccardino è tanto timido, si metterebbe in soggezione... »); per l'occhio di riguardo ( «Sa, il mio Riccardino è molto volenteroso, ma si demoralizza al primo brutto voto...») o per porre i presupposti di una serena collaborazione («Perché poi, se me lo boccia, vi mando tutti a quel paese e ricorro al Tar...»). Oltre a ridare dignità all' istituto scolastico e al suo corpo docente, oltre a riconfermare il principio di autorità, con il suo editto il professor Renato Dellepian e contribuirà anche a d arginare quel fenomeno, da ogni parte deprecato, noto col nome d i bamboccismo. La soverchia protezione fornita da certi genitori (molti) ai propri figli, mantenuti i n u n bozzolo d i cure e premure che finisce per deresponsabilizzarli indirizzandoli, appunto, sulla via del bamboccismo. Il che vuol dire mettere radici in casa, ove seguitare a vivere fino ai cinquanta e passa nella calda, rassicurante, atmosfera familiare. Con mammà, insomma. Per questa sua rivoluzionaria presa d i posizione temiamo che il professor Dellepiane - già entrato in collisione con la società civile per aver richiesto al Provveditorato due ispezioni per certe anomalie di carattere didattico riscontrate in un insegnante - non la passerà liscia. Se le famiglie degli studenti hanno la manifestazione facile, figuriamoci gli studenti stessi.
Il quartiere si prepari dunque a cortei e girotondi di fiera e vibrata protesta per l'arroganza ovviamente di matrice fascista del preside del «Martin Luther King». Che non sembra, però, uno facile a farsi intimidire. C'è da scommettere che tirerà dritto, l'eroe di Sturla.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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