L'appello, molto accorato, è: «Rinnovamento! Tutti a casa! Prendete esempio dai Grillini». E, ad andarci, a casa, è per prima lei, Gloria Barbetta, consigliere comunale dimissionaria di Rapallo. Che si rivolge ai colleghi, ormai ex, i quali, «maggioranza e minoranza comprese, tutti insomma, a un anno scarso dalle passate elezioni» che hanno incoronato sindaco Giorgio Costa, avrebbero ottenuto solo «scarsi risultati». E allora Gloria, che nelle file di «Italia dei valori» aveva contribuito decisamente a sostenere Costa, non ci sta più. Aveva già dato le dimissioni dal partito dipietrino per aderire al gruppo misto. Ma anche in questo ruolo si è accorta che poco o nulla poteva incidere nella politica del Comune, in particolare per quanto riguarda quel suo «progetto di counselling, che poteva essere usato nei nostri ospedali liguri, in aiuto e appoggio all'attività di medici e personale vario, nell'ambito delicato della salute mentale o in altri settori». Non rimane altro, adesso, che andarsene anche dall'assemblea: «Ho cercato di fare del mio meglio - spiega Barbetta -. Avevo preso parte alla competizione elettorale candidandomi nell'Idv, partito che poi è andato, in corso d'opera, in mille pezzi, e i membri che ne facevano parte, come cavalieri feriti, hanno battuto in ritirata, alle prese con accuse di peculato, anche in Regione, per l'acquisto incauto di mutande, vini francesi e push-up o cravatte, d'altra parte in buona compagnia di altri consiglieri regionali».
La delusione è solo temperata dall'evidenza che «almeno uno dei progetti da me proposti è andato a buon fine: lo sportello di ascolto per il disagio psichico, di cui a giorni ci sarà l'inaugurazione». Ma oltre a questo, niente. «Mancano ancora altre cose da realizzare, promesse durante la campagna elettorale: ad esempio si deve ancora lavorare al più complesso centro dedicato alla salute mentale, da realizzare in collaborazione con l'Asl 4 Chiavarese. Quindi rassegno le dimissioni - aggiunge Gloria Barbetta -, ringraziando la cittadinanza per l'appoggio vivace, sincero e partecipato, con apprezzamenti e critiche costruttive, che mi ha dato». Inoltre, alla base della decisione c'è anche il fatto che «il quadro politico nazionale è cambiato totalmente, dopo le ultime elezioni nazionali, e ha portato al trionfo del Movimento 5 Stelle e di Beppe Grillo. Questa grande novità mi piace, mi fa sperare in novità concrete differenti e meno basate su vini francesi e mutande coi soldi pubblici».
La conclusione è senza ripensamenti: «Sento che è giusto lasciare il posto ad altre persone, largo ai Grillini per esempio, ed io preferisco continuare la mia vita di libera professionista freelance, pensando di essere più efficace e utile se mi rimbocco le maniche e procedo, sia col volontariato che con altre attività private, a fare qualcosa, nel mio piccolo, per la nostra società».
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