Chiavari, alla «prima» di Levaggi scambi di promesse, doni e sfottò

Chiavari, alla «prima» di Levaggi scambi di promesse, doni e sfottò

Rivalità mai sopite, dichiarazioni non digerite, scorie di una campagna elettorale ancora latenti. A Chiavari, durante il primo consiglio comunale dell'era Roberto Levaggi, è scontro tra i consiglieri di opposizione. Potere di un regalo sgradito che Giorgio «Getto» Viarengo, candidato sindaco del centro sinistra, annuncia di voler consegnare all'ex primo cittadino, Vittorio Agostino: il libro «Cuore» di De Amicis. La provocazione non piace a Silvia Garibaldi, che siede tra i banchi della minoranza e che con il «Faraone» ha ricoperto la carica di presidente del consiglio: «Il suo comportamento è poco consono, un siparietto più adatto a Zelig», accusa piccata. Viarengo non si scompone e ironizza: «Lei rimarrà la mia icona del rispetto assoluto, in realtà il mio intervento voleva fare ridere, sono una persona sincera e allegra».
Il Viarengo show, con regali ad personam, colpisce anche il sindaco, cui va una simbolica piastrella di Chiavari, l'assessore Mario Maggi, ciellino doc, al quale lo storico locale regala un suo libro sulla Madonna dell'Orto e l'assessore Maria Stella Mignone, che viene presa in giro per i suoi continui cambi di sedia con un ironico gioco dell'oca: «Stia attenta però, perché se fa due volte cinque torna in minoranza». Questa volta sono risate e applausi. Palazzo Bianco è gremito: in tanti vogliono presenziare alla prima uscita ufficiale del parlamentino chiavarese targato Levaggi. L'ingegnere, emozionato e felice, si presenta in completo scuro, camicia bianca e cravatta rosa. Chi negli ultimi anni si è seduto sullo scranno più alto non c'è: Agostino, infatti, lascerà probabilmente il suo posto all'ex vice sindaco, Roberto Rombolini. Istantanee che lasciano il segno. Così come la prima volta insieme della nuova giunta. Il sindaco in campagna elettorale aveva promesso: «Sceglierò in base al consenso e alle competenze». Detto, fatto. I cinque più votati sono stati premiati. Pier Luigi Piombo è il vicesindaco con delega a urbanistica ed edilizia; Fiammetta Maggio si occupa dei servizi sociali; a Maggi, invece, spetta il delicato compito delle politiche turistiche e del lavoro; Sandro Garibaldi ha in mano l'incarico a sport e frazioni, mentre a Mignone, insegnante, compete la pubblica istruzione. La votazione dei consiglieri premia Giovanni Giardini come nuovo presidente del consiglio.
Poi i fari si accendono su Levaggi che terrà per sé le deleghe a bilancio e lavori pubblici. Nei suoi venti minuti di intervento ribadisce l'impegno preso in campagna elettorale: fare diventare Chiavari la città capofila del comprensorio. Nell'immediato futuro c'è la cancellazione, con un'apposita delibera, del progetto di parcheggio interrato in piazza Nostra Signora dell'Orto voluto dall'ex sindaco e contestato dalla maggioranza dei cittadini.

Per i grandi temi che interessano la città da tempo, dalla Colonia Fara all'area di Colmata, promette una maggior partecipazione dei chiavaresi: «Massima condivisione e apertura, però quando si prende una decisione non si torna indietro», assicura Levaggi. Che poi punta sulla realizzazione di un nuovo polo scolastico e si impegna su temi fondamentali come l'ambiente e la sicurezza. Per la «prima» da sindaco va bene così. Applausi e regali possono bastare.

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