La parola più ascoltata, venerdì sera, in tribuna stampa, è stata: «Vergogna!».
Credo che mai, un arbitro, nella sua vita, abbia ricevuto tanti insulti, tanti fischi, tanti «buffone» quanti ne ha ascoltati un certo Damato. Venticinque mila che lo massacravano di fischi è stato un momento di straordinario folclore. Tutti, dal medico all'idraulico, dalla bella donna al cronista, dal giovane al vecchio, erano uniti nel dirgli: «Vattene a casa». Una umiliazione infinita: onestamente fossimo stati Damato saremmo andati a nasconderci. Ma domani, il designatore Braschi dirà che è un ottimo arbitro e verrà sicuramente promosso a qualche incontro di cartello.
Frasi. Il commento più pertinente lo ha fatto Vincenzo Serra (il perfetto tecnico Rai che fa vivere in voce Dotto e Mazzeo, radio cronisti gemelli): «L'arbitro, per solidarietà col presidente milanista aveva la congiuntivite!». Già, doveva essere ricoverato anche lui al San Raffaele. Altra battuta: «Il Genoa è stato battuto da tre grandissimi allenatori avversari, Orsato del Palermo, Gervasoni della Roma, Damato del Milan!».
Sindaco. Non è bastato il nostro sindaco (juventino vero) a fare il tifo per i rossoblù. Di fronte a certe sciagure della vita, non c'è sindaco che tenga. È stato comunque positivo vedere il primo cittadino in tribuna. E il nuovo stadio alla Fiera? Ha risposto: «Vedremo, ci stiamo lavorando». Il suo «consigliere» Guerello (non lo abbandona mai) annuiva convinto.
L'immagine che (almeno quella) ha riconciliato col calcio è stata la passerella dell'antico «capitano» Onofri accanto al presidente Michael Johnston, del Kilmarnock, squadra di serie A scozzese.
Già peccato che a rovinare quel poco di bello che offre ancora il calcio, ci si mettano certi signori (sei alla volta) vestiti di giallo.
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