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il derby dei lettori

2 UN CONSIGLIO AL PRESIDENTE

Caro Preziosi investire sul Genoa

servirebbe a tutta la città
Caro Lussana, un pensierino sul Genoa, luci ed ombre. E se - questo il pensierino - e se il presidente Preziosi prendesse il coraggio a due mani e pensasse un poco alla possibilità di impegnarsi, diciamo nel medio termine, a (ri)lanciare il Genoa nel Gotha del calcio nazionale e magari internazionale? Vero che ciò comporterebbe evidentemente pesanti investimenti, ma, messo giù un piano, che so triennale, non disgiunto da una intelligente politica di valorizzazione dei giovani del vivaio, essi avrebbero probabilmente un buon ritorno economico. Ma questa, verosimilmente, non sarebbe l’unica ricaduta positiva. Pensiamo all’indicibile, incontenibile gioia del popolo genoano nel vedere l’amato vessillo rossoblù sventolare finalmente sul più alto pennone della classifica! Ed anche al benefico contagio che ne avrebbe la stessa città, da troppo tempo negletta calcisticamente, ma non solo. Infine da un simile successo potrebbero deviare notevoli vantaggi allo stesso signor Preziosi, sia per la sua persona (penso: solo che il Genoa concorresse per il titolo e/o per a Champions League, i tifosi gli farebbero subito un monumento!) che per le sue importanti aziende. Presidente Preziosi, l’ideuzza è proprio da scartare?
Mario Bartolini
2 CONTI IN TASCA ALLA SOCIETÀ

Ora mano al portafoglio

per non far morire i rossoblù
Carissimo direttore, arrieccoci! A campionato inoltrato, scoppia la solita crisi del Genoa. Partito non male, alternando vittorie con clamorose cadute, ora sta «mostrando la corda». La torre vacilla sia in parte per la pochezza del costruttore ma, soprattutto, per la scarsa qualità del materiale. Sempre parlando in metafora, si può cambiare il direttore d’orchestra ma se i suonatori sono stonati, non c’è nulla da fare.
Vi sono da riproporre in evidenza i soliti difetti. Un attacco inefficiente (il povero Gilardino gettato nella mischia senza alcun supporto come già è successo per Palacio), una mediana ancora da definire, una difesa che, vista la validità dei suoi componenti dovrebbe essere forte ma subisce caterve di gol. Il povero portiere è bravissimo, ma nulla può fare di fronte ad avversari che gli sbucano davanti da ogni parte.
L’attacco, rientrando Palacio, deve esser completato. Soprattutto visto che il nuovo allenatore, parte col «tridente». Occorrono almeno due validi attaccanti: uno per completare l’attacco, e l’altro dovrebbe essere una valida riserva insieme a Pratto che deve maturare.
In mediana fermo il validissimo Rossi, è da definire se veramente Veloso è o meno idoneo a fare il «centrale» di propulsione. Anche qua ci vogliono altri due validi elementi.
I difensori vanno riorganizzati e messi al passo. Io caccerei tutta la pletora di stranieri (ad eccezione di Jounquera). Jankovic, è stato messo varie volte in prima squadra ma ha ampiamente dimostrato di non potere aspirare al ruolo di titolare. Può essere solo una modesta riserva. Non è così? L’incontro col Cagliari ha dimostrato che più che il talento dell’allenatore, vale l’impegno e la qualità dei giocatori. Non dirigeva la squadra isolana un tale Ballardini che, non molto tempo fa, era il tecnico genoano?
Presidente Preziosi, mano al portafoglio. È penoso sentire parlare di «lotta per non retrocedere».

2 L’ATALANTA HA FATTO BENE

Il caso di Bergamo insegni

a prendersi le responsabilità
Caro Massimiliano, alcune partite di campionato di serie A previste giocarsi nel serale del 1 febbraio, tra cui Atalanta-Genoa, sono state rimandate causa meteo sfavorevole e neve copiosa. Come sostiene Pierpaolo Marino, dirigente dell'Atalanta, per quanto riguarda le condizioni dello stadio bergamasco, sono state prese delle decisioni non affrettate ma ponderate prima di rimandare la partita a data da destinarsi nonostante che il campo fosse in buone condizioni grazie al lavoro degli addetti al campo di gioco che hanno anche ricoperto di sale gli spalti. Tuttavia, qualche polemica è sorta ugualmente ma ritengo invano in quanto le precauzioni per la sicurezza non sono mai troppe. Inoltre, inserirei tale decisione da parte della società bergamasca nel quadro più ampio di quella serie di responsabilità e di regole da assumere e da applicare anche nell'ambito del calcio e che con sacrificio ed accuratezza il governo Berlusconi con l'ex Ministro degli Interni Roberto Maroni ci aveva insegnato e segnalato l'importanza. Ricordiamo come fossero stati provvedimenti importanti quali la tessera del tifoso e tutta una serie di normative in materia di sicurezza negli stadi.

Anzi, Marino rincara la dose sostenendo che l'Italia ha bisogno di un' urgente legge sugli stadi in nome della sua storia calcistica per poter essere concorrenziale con stadi come quelli efficienti della Germania.
Auguriamoci che i buoni principi e le buone idee, anche in ambito calcistico, vengano rispettati.
Roberta Bartolini

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