il dibattito

2LA COSTA IN PERICOLO

Il naufragio della Concordia:

paghi solo chi ha sbagliato
Caro Massimiliano, sono garantista nella maniera più assoluta, tuttavia c'è una certa differenza nel mandare in galera una persona a livello preventivo, quando le accuse ad essa rivolte sono fumose ed incomplete e mandare ai domiciliari qualcuno che un danno invece lo ha fatto ed è sotto gli occhi di tutti. Insomma un conto è il garantismo che deve valere per tutti i cittadini, altra cosa è l'eccesso di garantismo quando un fatto è certo che sia accaduto e sicuramente da parte di chi è indagato per il fatto medesimo. Detto questo, mi sono fatta violenza per non intervenire nei giorni immediatamente successivi al naufragio della Costa Concordia, quando soprattutto a Genova si avvertiva un'atmosfera del tipo: giù le mani dalla Costa Crociere, sono migliaia di posti di lavoro ecc. e questo per7ché il comportamento del comandante Schettino era stato talmente irresponsabile da non meritare il minimo appello. Insomma quante aziende hanno alle loro dipendenze dei lavativi? E mica lo sanno quando li assumono, sarà il loro percorso lavorativo a dirlo e a determinare il licenziamento nella migliore delle situazioni.
E dunque credo sia opportuno dare a Cesare, nella veste del Comandante, quel che è di Cesare e cioè l'assoluta mancanza di responsabilità dimostrata, mentre nel caso di Costa Crociere è tutta un'altra storia. Riconosciamo loro la grandezza nel mondo, le migliaia di posti di lavoro, l'imprenditorialità ed il trend positivo in continua ascesa di un settore che ad oggi non conosce crisi. Questo valore non è in discussione e non deve andare in crisi per colpa di chiacchiere da bar o da televisione. Il Comandante ha fatto una cavolata e ha messo a repentaglio la nave e la vita di 4300 persone? Pagherà per le sue colpe.
2 RIME DI ORGOGLIO
Monti, la nostra Italia

e l’onore del Paese
La Borsa un po’ risale,/ il pane ancor non manca,/ al governo c’è Monti.../ perché bandiera bianca/ ti ostini a sventolare?/ Pure se la tua fama/ di madre di poeti,/ santi e navigatori/ oscurata si è alquanto,/ ricorda, cara Italia,/ che giovane sei tanto:/ patetica vecchietta/ son io che t’ammonisco,/ ma il tuo secolo e mezzo/ è un battito di ciglia/ nella storia del mondo,/ e la tua forza è intatta,/ purché ricordi ancora/ che gusto e alacrità,/ sobrietà e fantasia/ sono doti che tutti/ t’hanno sempre invidiato,/ che da baratri immensi/ t’hanno risollevato/ quando, nel tuo passato,/ l’insipienza dei capi/ ti condusse a rovina./ Lascia perciò da parte/ lo sterile lamento,/ rinuncia ai brutti vizi/ di denigrar te stessa,/ di attendere dagli altri/ l’aiuto che nessuno/ mai gratis ti prestò.

/ Tua dignità ritrova/ e volontà di agire:/ combatti privilegio,/ malcostume e ingiustizia,/ sì che uguaglianza cessi (d’esser parola vana;/ ai tuoi giovani dona/ esempi di virtù,/ sacrificio ed onore.../ e rispettata e grande/ come è giusto sarai.
Paola Caire

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