Doria il «cacciatore di teste» con una giunta di donne e tecnici

Doria il «cacciatore di teste» con una giunta di donne e tecnici

(...) l’avvocato Elena Fiorini a carica dell’assessorato legalità e diritti, Gianni Crivello (Sel), già presidente di Municipio viene assegnato alla poltrona dei lavori pubblici. Carla Sibilla, direttrice generale dell’Acquario di Genova, anche lei come gli altri lascia l’incarico, va alla cultura e al turismo. Francesco Oddone, responsabile di Datasiel (incarico che lascia), a Tursi si occuperà di sviluppo economico. Valeria Garotta, ingegnere, iscritta al Pd sarà il nuovo assessore all’ambiente; Franco Miceli, ex assessore della giunta Vincenzi al bilancio, l’unico che continua il suo percorso amministrativo alle Finanze. Infine Isabella Lanzone, avvocato e direttrice del personale della Asl di Udine (incarico che lascia) all’assessorato al personale. Due novità: l’assessorato al personale e quello ai diritti e alla legalità. «Diritti e legalità vuol dire rispetto delle regole da parte di tutti - spiega il marchese -. Non sono lassista, sono severo, a cominciare da me».
Dunque, dicevamo la scelta degli assessori. «Ho dialogato e consultato persone che possono essere espressioni della società civile e coi partiti della coalizione. Ho ricevuto indicazioni e suggerimenti, mai imposizioni né le avrei accettate. Alla fine ho fatto le mie scelte, in autonomia e nel massimo rispetto dei miei interlocutori. Anche in solitudine e me ne assumo tutte le responsabilità». Giura Doria che oltre ad aver dato ampio spazio alla componente femminile, i criteri seguiti sono stati quelli del rigore, della serietà e delle competenze. Lo impone il periodo che stiamo attraversando, difficilissimo, per il Paese intero e anche per Genova. Mai dal 1945 c’è stato un momento di così profondo distacco tra cittadini e istituzioni. «Penso che l’assoluto rigore nelle scelte che si compiono e la volontà di mandare segnali precisi a un’opinione pubblica disorientata e legittimamente critica, sia un atto dovuto da chi ricopre incarichi come il mio». E quindi per capire chi mettersi al fianco, ha letto i curricula, fatto incontri. «Ho guardato le persone negli occhi e le ho sottoposte a terzi gradi - assicura Doria -. Ho utilizzato quelli che nel mondo delle aziende vengono definiti “cacciatori di teste”. Ma come un vecchio artigiano, senza alcuna società alle spalle. Avevo le idee già abbastanza chiare e figure a cui pensavo da tempo».
Lui, abito scuro e cartellina rossa sotto mano - nonostante quella ufficiale del Comune abbia cambiato colore e dal «rosso» della giunta Vincenzi sia passata al blu - di avere le idee chiare, almeno per ora, lo vuol mostrare sin dal primo ingresso nel salone di rappresentanza di Tursi. «Inizieremo subito a lavorare, ho deciso di “sequestrare” gli assessori per alcune ore, poi li rilascerò a piede libero in serata. Non è un incarico semplice quello che ho offerto loro, ma un impegno pesantissimo. Il sindaco e gli assessori oggi sono in trincea, non hanno grandi gratificazioni». I suoi dovranno svolgere un gran lavoro di squadra, non ci saranno compartimenti stagni: i tecnici dovranno affinare le capacità politiche e viceversa.


Scusi, e in tutta questa rivoluzione, pensa che pagherà in qualche modo l’autonomia dai partiti? «Non credo, sono criteri obbligati, a maggior ragione ora. Se questo può far pagare un prezzo, lo si paga». Giulia Guerri

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