Cronache

E Sanremo fa le ore piccole per non far sbancare il Casinò

Sono servite cinque ore di dibattito serrato, concluso solo alle due e mezza di notte, per analizzare in consiglio comunale la situazione di crisi del Casinò di Sanremo. Secondo le ultime previsioni l'incasso di quest'anno si attesterà sui 50 milioni, con una flessione superiore al 20% rispetto al 2011. «In difficoltà sono tutte le quattro case da gioco italiane – ha detto il sindaco Maurizio Zoccarato –. La nostra deve diventare più attraente non solo per i turisti ma anche per i sanremesi. Non so infatti a quale cittadino venga in mente di andare a cenare o a prendere un aperitivo al casinò. Questo per un problema di appeal e una difficoltà ad interagire con il territorio».
Durante il consiglio è stato anche toccato il tema delle recenti dimissioni del presidente della Casino spa Giuseppe Di Meco, giunte in seguito alla richiesta avanzata da un gruppo di consiglieri del Pdl. «Come nel calcio quando qualcosa va male il primo a pagare è l'allenatore – ha spiegato Massimiliano Moroni -. Ora cerchiamo di fare una buona campagna acquisti con persone competenti e ad un prezzo giusto senza pagare assegni in bianco. Non una ma più teste, in tutti i ruoli e livelli della casa da gioco, sono state chieste per avere un cambiamento. Far preparare il piano di investimenti a chi è responsabile di questa situazione è da pazzi. Sanremo ha un marchio che tutti ci invidiano, ma se lo facciamo gestire da chi di casinò non sa nulla o sa poco, questi sono i risultati».
Intanto a gennaio il consiglio comunale di Sanremo tornerà a riunirsi per analizzare il piano di rilancio della casa da gioco.

«Purtroppo anche martedì sera non si è discusso delle uniche due cose che contano – ha accusato Francesco Prevosto del Pd - ovvero il piano di impresa e una ricapitalizzazione per dotare la casa da gioco dei finanziamenti necessari che le permettano di rimanere sul mercato».

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