Cronache

«Il merito di Delio Rossi? Recuperare Palombo»

Un genovese doc, tifoso blucerchiato, che ha vinto lo scudetto, la Coppe delle Coppe e la Coppa Italia con la sua Samp. Marco Lanna ha avuto tanto dalla sua carriera e, dopo i sei anni con il Doria, ha giocato quattro stagioni a Roma, facendosi apprezzare, sia come terzino che come difensore centrale, anche della capitale. Per lui Sampdoria-Roma, vissuta da doppio ex, è sempre una gara particolare. Visto che spesso è presente a Marassi a seguire ancora da vicino le sorti della formazione blucerchiata, gli abbiamo chiesto un parere su presente e futuro della sua squadra del cuore.
Qual è il suo ricordo degli anni in blucerchiato?
«È stato il periodo più bello e vincente della mia carriera. Vincere uno scudetto con questa maglia mi ha regalato dei momenti di gioia indescrivibili. E peccato per la finale persa di Coppa dei Campioni: sarebbe stato il coronamento di un periodo d'oro».
Che sensazione provava a giocare questa partita da ex?
«Per me non era facile. Genovese, da sempre tifoso sampdoriano. Affrontare la Samp era un vero tourbillon di emozioni. Quando ero un giocatore della Roma è successo spesso, ma ho cercato ogni volta di comportarmi da professionista, dando il massimo».
C'è un Sampdoria-Roma che ricorda in modo particolare?
«Ce n'è uno che non dimenticherò mai. Ottobre 1993: giocavo nella Roma ed era la prima volta che tornavo a Marassi da avversario. Era scomparso da pochi giorni il presidente Paolo Mantovani e, proprio per questo, fu un giorno triste, anche se alla fine vincemmo 1-0 con gol di Balbo».
La Samp di oggi la convince?
«Sì, è una squadra giovane e frizzante. Io credo fosse destinata a venir fuori. Diciamo che Delio Rossi è riuscito a dare quel pelo in più di convinzione che serviva. Però io vado sempre a Marassi a vederla, perché questa Samp mi diverte molto».
Qual è stata la mossa vincente di Delio Rossi?
«Secondo me il segreto è stato recuperare Palombo, metterlo difensore centrale e affidarsi al suo carisma. Da come gioca si vede che è un leader nato. E quella posizione l'aveva già provata in casi di emergenza in passato, senza mai sfigurare».
La Samp di oggi è ricca di giovani, da Icardi a Obiang, da Krsticic a Poli. Crede che possano creare le basi di un ciclo o che verranno tutti ceduti alle grandi?
«Penso che la politica della società sia far crescere questi giovani per renderli protagonisti della Sampdoria del futuro. Se ne andranno solo con offerte irrinunciabili. Lo dimostra il caso Icardi: a gennaio c'erano tante società su di lui, ma la Samp ha resistito, perché conosce le potenzialità del ragazzo».
Sampdoria-Roma di domenica: chi vince?
«Il pronostico secco è difficile. Avrei detto Samp se a Roma non fosse cambiato l'allenatore, ma con l'arrivo di Andreazzoli la squadra può trovare nuovi stimoli. Non è mai facile incontrare una squadra che ha appena sostituito il tecnico. Però Delio Rossi ha dimostrato che con le grandi questo Doria sa far male: con Juventus e Milan se l'è giocata alla pari».
Chi c'è da temere dei giallorossi?
«Quei giocatori che con Zeman avevano perso motivazioni e che ora possono ritrovare una maglia da titolare. De Rossi e Stekelenburg, quindi, avranno voglia di rilanciarsi».
E per i blucerchiati chi sarà protagonista?
«Dire Icardi è troppo scontato. Quindi dico Maxi Lopez. Mancherà Eder e l'argentino giocherà almeno uno spezzone. Secondo me sarà la carta a sorpresa di tutto il girone di ritorno.

È molto considerato nello spogliatoio e farà i suoi gol, utili per la salvezza blucerchiata».

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