Messina ordina quattro navi e indica la rotta per la ripresa

di Ferruccio Repetti

Prendiamola alla lontana, se i lettori ce lo permettono (dopo aver appreso la notizia, e che notizia!, nel titolo). Dunque: a Genova esistono due categorie di imprenditori: la prima è di quelli che pensano (tanto) e parlano (altrettanto), grandi pensate e altisonanti paroloni, soprattutto nell'assidua frequentazione di convegni e congressi. E investono, questo genere di imprenditori, solo se impiegano i soldi degli altri. Esempi: tanti, sotto gli occhi di tutti. Poi, a Genova, c'è anche l'altra categoria. Minoritaria. Sono gli imprenditori che fanno progetti, realizzano e investono rischiando di tasca propria. Esempio: Ignazio Messina Spa. Che ha appena varato un ordine per quattro navi ro-ro container (significa: roll on-roll off, unità da carico capaci di trasportare contenitori da 20 e 40 piedi, oltre a veicoli e semirimorchi). Un investimento da 300 milioni di dollari. La firma dell'accordo è avvenuta ieri a Genova nel corso di una cerimonia cui hanno partecipato il presidente della compagnia di navigazione Paolo Messina e gli amministratori delegati Andrea Gais, Ignazio e Stefano Messina, questi ultimi rappresentanti della terza generazione di uno «scagno» che risale ai tempi di nonno Ignazio e si è ampliato con i figli Gianfranco, Paolo (tuttora presenti sul ponte di comando) e l'indimenticabile Giorgio (il «tennista», in realtà lungimirante imprenditore in servizio permanente effettivo, cui è dedicato fra l'altro il prestigioso torneo internazionale di settembre a Valletta Cambiaso).
La prima delle quattro unità, che verranno costruite nel cantiere coreano Stx Offshore & Shipbuilding Co, è prevista in consegna a giugno del 2014 e la quarta a dicembre dello stesso anno. Lunghe 240 metri, larghe 37,5 e con un pescaggio a pieno carico di 11,5 metri, le nuove navi avranno una portata di 45mila tonnellate e saranno in grado di trasportare 2900 container teu (l'unità di misura convenzionale che corrisponde al contenitore da 20 piedi) e 6100 metri lineari di carico a una velocità di 21,5 nodi. Affiancheranno le quattro gemelle commissionate ai cantieri coreani Daewoo nel 2009, le prime due delle quali sono già state consegnate al Gruppo Messina e stanno operando sulla linea che collega il Mar Mediterraneo con il Mar Rosso, l'Arabia Saudita, l'Africa Orientale e il Sudafrica. La prima a entrare in servizio è stata la Jolly Diamante, step d'esordio di un piano industriale che doterà la Messina di 8 nuove navi ro-ro container fra le più grandi di questo tipo mai costruite al mondo. Interamente progettate dai tecnici del Gruppo armatoriale genovese, le nuove navi, finanziate dalla Carige, sono a tecnologia avanzata e dotate dei più moderni sistemi anti-inquinamento, prime al mondo a ottenere da parte del Rina la qualifica Greenplus che certifica il massimo rispetto dell'ambiente.
Nota a margine.

Non marginale, per chi crede ancora in certi principi (vero, nonno Ignazio?): le navi vecchie e quelle nuove del Gruppo Messina sventolano bandiera italiana. Prima e anche dopo gli Europei di calcio e le Olimpiadi e le esibizioni di patriottismo part time e di maniera. Un modo di essere, ed anche un modo navigare nel mare dei fatti anziché nell'oceano delle parole.

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