Roberto Bonizzi
Anche San Siro avrà la sua area «no smoking». Il Meazza sarà il primo stadio italiano a prevedere una zona riservata a chi fumatore non è. La decisione ufficiale è arrivata nella serata di ieri, da parte dellInter. Luciano Cucchia, amministratore delegato della squadra nerazzurra nel consorzio San Siro 2000, ha comunicato la scelta: «Abbiamo individuato la zona. Sarà al primo anello arancio: 306 posti, tutto il settore numero 62». Diciannove partite senza «bionde», dunque, per i tifosi interisti.
E pure il Milan ci sta pensando. «Per ora la priorità resta la sicurezza dello stadio» ammette Alfonso Cefaliello, ad della società rossonera nel consorzio che gestisce limpianto. «Stiamo rimandando le ferie per poter iniziare i lavori sui tornelli agli ingressi già a settembre. Comunque, durante la prossima stagione, vorremmo mettere in atto questa sperimentazione, riservando un settore ai non fumatori. Prima, però, cè da completare la campagna abbonamenti. Solo quando avremo chiara la fotografia dello stadio potremo scegliere i circa 300 posti, che non dovranno essere già prenotati, da adibire ad area no smoking».
Esulta Stefano Carugo, consigliere comunale di Forza Italia, lideatore della strategia «anti-tabagismo» allo stadio. Da una sua mozione, votata a larga maggioranza a Palazzo Marino il 20 gennaio, era partita la richiesta alle società. «Dopo che in commissione sport le squadre si erano dette disponibili alla sperimentazione - spiega Carugo - non se nera saputo più nulla. San Siro sarà il primo stadio italiano a pensare anche ai non fumatori. Questa decisione è un segnale positivo alla cittadinanza. Non vuol essere unimposizione, ma una scelta consapevole in un luogo simbolo della città». Il consigliere, che fumatore non è, pensa alle prossime partite: «Finalmente guardare il calcio a San Siro non sarà più infernale».
Una sperimentazione che comporta qualche problema logistico.
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