Quanto costa l'aria sulle spiagge liguri? Facile, venti centesimi al minuto. In un mondo dove tutto ha un costo, specialmente in estate e in periodo di vacanze, c'è chi è arrivato a dare un prezzo anche all'aria. È la sorpresa che si sono trovati alcuni turisti in uno stabilimento balneare del ponente ligure. Dopo aver pagato un mese di sdraio, ombrellone e lettini, saldando puntualmente tutto in anticipo, sono arrivati finalmente sulla battigia e hanno chiesto se c'era la possibilità di avere una pompetta per gonfiare il materassino. «Certo, signori - si sono sentiti rispondere - ... c'è il compressore: costa venti centesimi al minuto». Scoppia la risata del bagnante che pensa di essere davanti a uno scherzo, una sorta di candid camera, ma lo sguardo serio del gestore smonta subito ogni sorta di dubbio. «Ecco i gettoni... - sgombra il campo la signora al bancone del bar - quanti ve ne servono?». Passi il fatto che sulle Riviere nessuno teme di esagerare chiedendo affitti da paperone per appartamenti «a cinque stalle», ma questa dell'aria a pagamento non l'avevamo ancora sentita. Chissà forse è uno spunto per i nostri bravi comici Andrea Ceccon, Fabrizio Casalino ed Enrique Balbontin che con i loro sketch sulla tipica accoglienza ligure hanno sbancato l'audience e fatto scuola. Perché è proprio vero: a volte la realtà supera la fantasia... anche quella dei cabarettisti di Colorado Café.
A bene vedere, a nulla sono servite le lezioni di «torta di riso» impartite dall'assessorato al turismo della Regione fin dal 2008, quando la giunta di centrosinistra, già capeggiata dal governatore Claudio Burlando, spese ben 80mila euro per una serie di lezioni sulla cortesia verso i turisti. L'iniziativa era scattata dopo il tormentone tv che faceva sbellicare tutta l'Italia a scapito della nostra regione. La serie di gag, dopo aver magnificato gli operatori turistici modello romagnolo o sardo, suonava così: «Sei stanco della solita ospitalità? Vieni in vacanza in Liguria!». Il malcapitato turista, maltrattato a non finire nel corso di siparietti esilaranti in cui veniva di volta in volta sbeffeggiato da tassisti, bagnini e ristoratori, chiedeva infine se c'era almeno qualcosa da mangiare. «Allora senti, le specialità qui sono due: torta di riso o prenderselo in... E la torta di riso è finita!». Risate assicurate, tranne che per il turismo ligure. Gli amministratori genovesi, toccati sul vivo, ingaggiarono proprio il trio di comici per quattro spettacoli da offrire nei teatri agli operatori turistici liguri e ispirarli, come dire a una maggiore gentilezza. Gli incontri andarono quasi deserti, l'accoglienza rimase quella di sempre.
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