Savona ricorda la rivolta di Berlino

Una rievocazione unica in Italia quella che si svolgerà domani alle 16,30, nella Sala rossa del Palazzo comunale di Savona, dove avrà luogo il momento più importante della rievocazione della Rivolta popolare del 1953 a Berlino est e nella Germania orientale, nel 60° anniversario dello storico evento, a cura dell'Istituto di Cultura Italo-Tedesco ICIT Savona. Rüdiger Tessmann presenterà personali testimonianze vissute nella Berlino di allora, mentre Sergio Giuliani evocherà invece la ambigua reazione di Bertolt Brecht e di altri intellettuali tedeschi e l'amara ironia di Günter Grass con la sua opera teatrale «I plebei provano la rivolta».
Furono infatti lavoratori, operai e contadini, ad insorgere contro una repubblica che si definiva «Stato degli operai e dei contadini». Una mostra fotografica proposta dalla Fondazione Federale di Berlino per l'elaborazione della dittatura della DDR, è stata inaugurata ieri nel giorno esatto del 60° anniversario.
La mostra presenta immagini dello storico evento, il primo in cui il popolo insorse contro una dittatura comunista dell'est europeo. La rivolta iniziata a Berlino est dai lavoratori edili e poi estesa agli altri lavoratori, si diffuse in breve in tutta la Repubblica Democratica Tedesca ed interessò anche i contadini, vessati dall'adesione coatta alle cooperative agricole soggette ai piani quinquennali. La situazione economica disastrosa della Germania comunista aveva imposto improvvise gravose norme lavorative e salariali. Bisognava in pratica lavorare di piú per una minore retribuzione. La reazione a queste norme e la richiesta di modifiche furono però solo la scintilla per chiedere libertà, democrazia e la caduta di un regime in cui il partito comunista, mascherato col nome di Partito socialista unificato (SED) dopo la forzata adesione dei socialdemocratici, costituiva il partito guida, cui era assicurato il controllo del parlamento a prescindere dai risultati elettorali, mentre la polizia segreta Stasi controllava e spiava ogni cittadino.


Solo l'intervento delle truppe sovietiche, richiesto dal governo della DDR impotente a fronteggiare i lavoratori, poté sedare nel sangue la rivolta in tutto lo stato. I morti furono centinaia, gli arresti e le condanne diverse migliaia.

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