Vigili senza «pile», aumentano le discariche

Sono aumentate vertiginosamente negli ultimi mesi, complice la scarsità di controlli: le discariche abusive sul territorio genovese stanno aumentando, così come l'abbandono di carcasse di auto, fenomeno che era stato un po' contrastato quando al timone di Tursi c'era Marta Vincenzi.
«Adesso la situazione è peggiorata anche perché le telecamere che erano state posizionate nei punti chiave dell'abbandono selvaggio di rifiuti non funzionano più... non hanno più le batterie» dice Edoardo Rixi, consigliere della Lega Nord che dell'obiettivo della vivibilità ha fatto una crociata politica. Sembra una barzelletta, ma il consigliere conferma che «i vigili di quella che era la sezione Annona e che monitoravano le discariche abusive anche con le telecamere non hanno potuto collegare gli apparecchi alla rete elettrica stradale e dopo un po' le batterie si sono scaricate». Risultato: senza soldi non sono state ripristinate e quindi adesso sono inutilizzabili.
«Quindi le telecamere ci sono, ma non servono, perché non funzionano», conclude Rixi, che ha presentato al Comune un'interrogazione sulle condizioni dell'area del Monte Moro, ripulita dall'associazione Amici del Monte Moro, che da quattro anni combattono contro il degrado in una zona panoramica e bellissima. «Dal 2009 ad oggi hanno portato via 43 tonnellate di rifiuti, anche pesanti come mobili, motorini, carcasse di auto e adesso hanno lanciato un forte messaggio all'amministrazione comunale, un appello rimasto inascoltato», spiega il consigliere del Carroccio che denuncia come manchi un controllo regolare sul territorio, soprattutto a causa dell'impoverimento progressivo del Corpo dei Vigili Urbani, lasciati senza mezzi, e spesso dirottati solo a far cassa con le multe, quindi repressione sugli automobilisti più che prevenzione.
La risposta dell'assessorato comunale all'Ambiente, però, non ha soddisfatto il consigliere, non chiarendo peraltro i quesiti. «Chiedevo, come ipotizzato dai volontari, che il Comune si impegnasse a mettere una sbarra a chiudere la strada di accesso al Monte Moro nelle ore notturne, quelle utilizzate da chi scarica i rifiuti abusivamente. Oppure di mettere almeno una telecamera all'ingresso della strada per identificare chi passa a lasciare rifiuti - dice Rixi -, ma sul primo punto non mi hanno risposto, mentre sulla telecamera l'assessore ha detto che quelle contro le discariche sono inutili».
Senza vigilanza né mezzi di dissuasione la situazione non potrà che peggiorare.
Via Armirotti. Rixi aveva presentato a inizio marzo un'interpellanza «per conoscere qual è l'intenzione del Comune in merito al cantiere di via Armirotti, iniziato nel 2011, il cui progetto prevedeva due piani interrati per 68 posti auto, nonché parcheggi in superficie oltre a spazi verdi per la cittadinanza e che da mesi, invece, risulta in totale abbandono, andando ad implementare il degrado urbano già di per sé pesante a Sampierdarena». A questo proposito la risposta del Comune è confortante, visto che la ripresa del cantiere è avvenuta proprio nei giorni successivi all'interrogazione, dopo che in effetti i lavori erano stati a lungo fermi a causa di contrasti tra la committenza e l'impresa costruttrice.
Asilo di vico Rosa. Anche in questo caso Rixi aveva segnalato al Comune il degrado per il cantiere fermo da mesi all'incrocio tra via della Maddalena e vico Rosa, dove era prevista la costruzione di un nuovo asilo che doveva essere completato a dicembre del 2012. L'assessore ai Lavori Pubblici del Comune, Gianni Crivello, ha illustrato i vari intoppi che si sono susseguiti nel tempo, a cominciare dal ritrovamento durante gli scavi di cisterne interrate della cui presenza non si conosceva l'esistenza.

Così i lavori sono stati interrotti e in varie tappe riprogettati con alcune varianti e i tempi si sono allungati, con l'aumento dei costi fino a 800mila euro contro i poco più di 600mila preventivati. Secondo l'assessore la fine dei lavori dovrebbe ora slittare a fine luglio.

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