Dopo uno stop per problemi di copertura economica, i lavori al Teatro Sociale di Camogli, bellissimo teatro all'italiana, «gemello» del Modena di Sampierdarena, sono ripresi. Con un primo lotto finanziato e una scadenza ben precisa per portare a termine la ristrutturazione dello stabile: gennaio 2015.
«Ci sono gli interni da completare - spiega l'assessore al bilancio della Regione Liguria, Pippo Rossetti -, i fregi da mettere a posto e nuove infiltrazioni e facciate da sistemare». Il tutto grazie ad un investimento della Fondazione Carige di un milione e 800mila euro, della Regione di due milioni e duecentomila e della provincia di 500mila euro. Oltre ai contrinbuti dei Comuni di Recco e Camogli e della Compagnia di San Paolo di 150mila euro. «Questo teatro è un'altra delle cose storiche dei paesi turistici della Liguria che riusciamo a far ripartire - continua Rossetti -. Si tratta di un bene storico che è un bene per la socialità, per gli studenti che vi studieranno musica».
Qualche informazione sulla vicenda travagliata di questo teatro. Dopo trentanni di silenzio e abbandono (un unico intervento nel 1980 ad opera della Provincia di Genova per la messa in sicurezza del tetto), il Teatro Sociale di Camogli sul finire del 2009 torna agli onori della cronaca grazie all'apertura del cantiere per l'avvio dei lavori di restauro e messa in sicurezza. Un evento atteso con grande partecipazione da tutti i camoglini, una conquista ottenuta grazie all'impegno di Silvio Ferrari che ha costituito la Fondazione del Teatro grazie all'entusiamo dell'intera cittadina. Culminato con la decisione spontanea di 100 famiglie che dopo aver raccolto 26mila euro, si sono costituiti associazione (Gli Amici del Teatro Sociale) per entrare nella Fondazione. Per dare nuova vita al teatro, però ci vogliono 2 milioni di euro. L'impegno dei cittadini viene ripagato con l'annuncio di un fondo statale Fas (Fondo aree sottoutilizzate), del contributo di Regione e Provincia, della Fondazione Carige, ma anche dei vicini comuni rivieraschi, e si arriva così alla tanto attesa apertura del cantiere. Una festa per Camogli. Ma il 29 giugno 2011 la ditta Sacaim, che si era aggiudicata l'appalto sospende i lavori perché in credito di quasi 700mila euro. Non ci sono i soldi per pagare gli operai, i fondi Fas sono bloccati e la Regione non può anticiparli. Fondazione e associazione, però, non si danno per vinti.
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