Il gergo Dai fannulloni al «va’ a mori’ ammazzato»

Il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta non è nuovo a uscite «sopra le righe». Tutti ricordano le sue famose battaglie anti «fannulloni», termine che ha introdotto ufficialmente nel dibattito politico per indicare il comportamento di quegli statali assenteisti, o che in ufficio si limitano a scaldare la sedia in maniera improduttiva. Ma sono divenute celebri anche le invettive contro «le donne dipendenti pubbliche che escono a far la spesa in orario di lavoro»; oppure l’attacco ai «poliziotti panzoni. Bisogna mandare i poliziotti nelle strade, ma non è facile farlo con chi non ha fatto altro che il passacarte perché in strada se lo mangiano».
Ieri a Cortina l’ultimo affondo rivolto alla sinistra («Esiste una sinistra perbene e una sinistra “per male”. «Vadano a morì ammazzati!»). Lo stesso ministro ha spiegato così il linguaggio colorito: «È solo un’espressione romanesca...». Insomma, niente di offensivo in quella frase.

Forse Brunetta ha semplicemente «citato» San Filippo Neri (1515-1595), ricordato per le sue battute salaci, tra cui appunto «Va a mori’ ammazzato... ma per la fede». Un modo ironico per invitare a vivere l’esperienza cristiana fino al martirio.

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