«Giù le mani dal San Giacomo»

La politica dei tagli adottata nel campo della sanità non va giù a Forza Italia. Soprattutto se implica la chiusura dei nosocomi presenti nel centro storico, dal San Giacomo al Nuovo Regina Margherita passando per l’Umberto I. Chiaro in proposito l’azzurro Stefano De Lillo che afferma di essere pronto a scendere in piazza: «Oltre che il primo polo mondiale di attrazione turistica, il cuore della capitale è anche il luogo di residenza di centinaia di migliaia di cittadini che, al pari degli altri, hanno diritto all’assistenza sanitaria». Visibilmente preoccupato, il vicepresidente della commissione Sanità chiede alla giunta Marrazzo di tornare sui propri passi. In particolare ora che è venuto a mancare il presupposto del buco in bilancio. «Adesso che il deficit è stato notevolmente ridimensionato - conclude De Lillo - i tagli andrebbero limitati allo stretto necessario». A fargli eco, il capogruppo regionale della Democrazia cristiana Fabio Desideri: «Siamo contro la chiusura, paventata da più parti, dell’ospedale San Giacomo. Si tratta di un punto di riferimento certo e inossidabile per i cittadini della capitale e, in particolare, per i residenti del centro e i turisti. L’area su cui sorge, ovvero tra via del Corso e via Ripetta, non ha prezzo. Come il Colosseo». A suo avviso inoltre le condizioni del nosocomio non giustificano una decisione di questo tipo. «Non penso - sostiene Desideri - che il San Giacomo detenga il record del degrado come certi vorrebbero far credere. All’interno del complesso, oltre a un pronto soccorso posizionato strategicamente rispetto all’agglomerato urbano del centro storico, è presente un edificio realizzato negli anni Settanta, quindi di recente se consideriamo l’età media degli ospedali laziali, che ospita un qualificato reparto di Ortopedia». L’esponente dell’opposizione manifesta anche il timore che qualcuno voglia guadagnarci sopra. Ad avergli messo la pulce nell’orecchio è stato il piano di ristrutturazione del Policlinico, in base al quale saranno costruiti alberghi e centri commerciali lì dove sorgono i padiglioni. «Non vorrei che qualcuno avesse in mente singolari quanto remunerative speculazioni edilizie in un’area dal valore inestimabile come quella in cui si trova il San Giacomo». In pericolo anche le altre strutture sanitarie.

«Oltre a tre, se non quattro ospedali, i residenti e i frequentatori del centro storico - dichiara il consigliere di Forza Italia Fabrizio Sequi - stanno per perdere un ambulatorio Asl d’importanza strategica, quello di via del Melone, a due passi dal Senato, per la cui dismissione è già pronta la determinazione dirigenziale. In questo modo si corre il pericolo di non soddisfare il fabbisogno reale di sanità».

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