Politica

Giù le mani

Hanno messo un tetto anche al cinque per mille. Roba da matti, dirà il lettore. No roba da governo Prodi. Il cinque per mille tutti quanti sanno cos'è, anzi cos'era: uno poteva nella dichiarazione dei redditi destinare questa quota alle organizzazioni non profit (le cosiddette Onlus), al finanziamento (...)
(...) degli enti di ricerca scientifica e dell'università e, infine, al finanziamento degli enti della ricerca sanitaria. Non è che i cittadini, dunque, non pagavano le tasse, le destinavano a chi svolge compiti importantissimi nella società come appunto l'azione delle organizzazioni senza fine di lucro e la ricerca di cui tutti parlano e che nessuno finanzia.
No, un emendamento firmato dal governo alla Finanziaria scritta dal governo medesimo (a parte che non si sa più quanti governi ci sono) stabilisce che nell'anno 2009, al massimo, al cinque per mille si potranno destinare cento milioni di euro. Notare che l'anno scorso i cittadini ne versarono trecentoventi milioni. Ma ora, quei geni del governo hanno deciso che è meglio che decidano loro e che stabiliscano quanto i cittadini debbano dare, diciamo in beneficenza. E hanno convenuto di mettere un limite. Ogni centesimo che superi i cento milioni verrà incamerato dallo Stato. In pratica, il cittadino pensa di fare del bene ma in realtà finanzia il governo Prodi.
È talmente alto il livello di irragionevolezza di questo provvedimento che non sappiamo neanche da quale parte prenderlo e quali spiegazioni dare. Proviamoci.
Certamente è un provvedimento che va contro il non profit. Una follia. Questi che hanno firmato l'emendamento probabilmente pensavano che se quei soldi vanno a loro saranno più bravi nel gestirli. È vero il contrario: i soldi gestiti dal non profit, soprattutto a favore dei disagiati, vengono spesi meglio, si occupano di servizi di cui lo Stato non si occupa e riescono a creare delle situazioni nelle quali si respira una motivazione da parte di chi li fa, e dunque un calore umano, che non è così semplice trovare in quelli gestiti dallo Stato. E per fortuna che volevano scrivere una Finanziaria per gli incapienti. In un certo senso ci sono riusciti. Ma gli incapienti sono loro - i signori del governo - è il loro cervello nel quale non riesce ad entrare il concetto del non profit. Troppa autonomia alla società civile, troppa libertà e troppa creatività. Nein, serrar le file.

Fate la beneficenza finché ve lo diciamo noi.
Ma è così difficile rendersi conto che in questo modo si costruisce una società di rammolliti, togliendo la libertà necessaria per costruire una società di persone responsabili che vogliono destinare un po' dei loro soldi a cause sacrosante?
Non potrebbe questo governo lasciar perdere almeno il non profit?
Paolo Del Debbio

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