Taranto - Non ha il computer, ma per navigare su internet usava quello della biblioteca comunale. E lo faceva spesso. È l’ultimo retroscena affiorato nelle indagini sulla scomparsa di Sara Scazzi, sparita 8 giorni fa mentre andava dalla cugina per trascorrere una giornata al mare. E adesso qui ad Avetrana, piccolo centro della provincia di Taranto dove le voci si rincorrono tra i vicoli tappezzati con la fotografia della ragazza, i carabinieri scavano nella vita di questa quindicenne, lunghi capelli biondi, brava a scuola, che amava confidarsi col diario. Ma Sara per dialogare, per raccontare e per raccontarsi, sceglieva anche internet: una sua amica gestiva tre suoi profili su Facebook, ma nelle ultime ore ne è stato scoperto un quarto che probabilmente utilizzava lei. Alla biblioteca assicurano di averla vista spesso: arrivava e prendeva posto a una scrivania, dinanzi a un computer. Insomma, con ogni probabilità la quindicenne navigava direttamente on line, senza chiedere aiuto a nessuno. Intanto in rete c’è chi si scambia opinioni e avanza sospetti sulla scomparsa di Sara, mentre una sua amica dice di essere stata seguita da un uomo proprio qualche giorno prima.
I carabinieri non trascurano nulla, ma seguono con insistenza la pista delle amicizie. Anche quelle virtuali, perché il sospetto è che Sara sia finita in una trappola tesa da qualcuno che conosceva: forse si sono incontrati casualmente, forse avevano un appuntamento di cui nessuno sapeva nulla. E anche su questo sono in corso verifiche da parte degli investigatori, che hanno interrogato nuovamente diverse persone. Nello stesso tempo proseguono le ricerche, accompagnate da decine di segnalazioni: si sono rivelate tutte infondate. Ieri ne sono giunte un paio da Venezia e Firenze, mentre dalla provincia di Milano sono state inviate riprese filmate con una ragazza molto simile a Sara: i parenti hanno però escluso che si tratti di lei.
In queste ore vengono ispezionati pozzi, casolari, canali, zone paludose che si aprono in questa fetta di campagna pugliese a una manciata di chilometri dal mare. Ma fino a questo momento non è emerso nulla. Al punto che il sindaco del paese, Mario De Marco, lancia un appello: «Chi sa parli, anche in forma anonima», E poi ancora: «Non è possibile che una cosa del genere sia avvenuta in pieno giorno senza che nessuno abbia visto né sentito». Il primo cittadino chiede inoltre ai proprietari dei terreni di controllare i fondi per verificare se vi siano tracce. Alle ricerche partecipano volontari, ieri sono state compiute perquisizioni in otto case di Avetrana e lungo il litorale, ma senza risultati. E così i dubbi si accavallano mentre gli investigatori raccolgono nuovi elementi sulla vita della quindicenne, che in alcune fotografie sorride in modo spensierato ma spesso in classe scoppiava a piangere.
All’istituto alberghiero di Maruggio la
descrivono come una ragazza introversa, che aveva una cotta per un ragazzo più grande, un amore non corrisposto come rivelano le parole che lei aveva lasciato sui muri della scuola: «Ti amo più della mia vita», c’è scritto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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