Gilera rilancia il suo mito e si carica di ambizioni

da Milano

Alla fine del ’93, quando chiuse lo storico stabilimento di Arcore, furono molti gli appassionati preoccupati del trasferimento della produzione Gilera a Pontedera, assieme agli altri veicoli Piaggio. Si temeva che l’abbandono delle moto a favore degli scooter, all’epoca in grande espansione, fosse l’anticamera dell’oblio per un altro dei marchi storici delle due ruote italiane. Invece Gilera è ancora viva, vegeta e con grandi ambizioni. Compreso l’obiettivo di festeggiare, fra tre anni, il secolo di vita della società fondata da Giuseppe Gilera. Un’idea di come festeggiare c’è, ed è stata presentata al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. Nel tempio delle invenzioni di Leonardo da Vinci sono state infatti proposte le moto che dal 26 marzo saranno impegnate nel campionato mondiale di velocità. Il plurale è più che mai d’obbligo, perché rispetto al passato l’impegno è raddoppiato, non più una sola cilindrata, ma due: 125, con Simone Corsi, e 250, con Marco Simoncelli. L’attenzione maggiore è stata concentrata nella cilindrata più piccola, dove è stato annunciato l’arrivo di una soluzione rivoluzionaria a livello di motore. Una scelta innovativa in tema di distribuzione, che ha già dimostrato di offrire vantaggi in termini di prestazioni e di affidabilità, che sarà introdotta a stagione iniziata. Quello che affronta il nuovo campionato è un gruppo tutto italiano, come sottolineato dalla denominazione ufficiale, che torna a essere Squadra Corse, come in passato. Una squadra che ha lo scopo di aprire la strada alla commercializzazione dei modelli Gilera di serie.
La gamma ha recentemente ripreso a evolversi e la nuova avventura nel Motomondiale è l’occasione per un ulteriore ampliamento con versioni replica. Gli scooter Runner Sc (Squadra Corse) 50 e 125 e la moto sportiva Sc 125 decorate con i colori e i loghi ufficiali sono però solo il primo passo dell’accelerazione di questo marchio. Poi arriveranno una supermotard, un’enduro con le ruote da strada, per rispondere alla sempre maggiore richiesta proveniente da questo segmento, e un Runner con motore 250.

Denominatore comune di tutte le novità è il gradito ritorno del logo storico, contenuto all'interno dei due cerchi incrociati. Un atto dovuto nei confronti di uno dei marchi che hanno fatto conoscere le moto nel mondo e che, come testimonia Daniele Bandiera, direttore del brand, «sta bene nel salotto buono del motociclismo».

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