Un giorno con Charlie Chaplin. Lappuntamento è per questo pomeriggio a Villa Medici dove lAccademia di Francia ha organizzato una ricca rassegna al celebre regista inglese. Un programma davvero ghiotto che comprende film restaurati e alcuni inediti, con la collaborazione della Cineteca di Bologna, che da oltre sei anni porta avanti il «Progetto Chaplin» per il restauro dellintera opera dellartista. Sono oltre ottanta, infatti, tra corto medio e lungometraggi, le pellicole che la «Fondazione Chaplin», nata per iniziativa dei membri della famiglia Chaplin nel 96, a distanza di cinque anni dalla morte di Oona Chaplin, ultima moglie dellattore, ha affidato alle cure e al restauro della Cineteca bolognese. Il «Progetto Chaplin», annunciato ufficialmente nel 2002, è in realtà partito qualche anno prima, nel 1999, con il restauro del film «The kid» («Il monello»).
La rassegna organizzata a Villa Medici, in particolare, porta a Roma le prime comiche, da poco restaurate, in cui Chaplin dava progressivamente vita al mitico personaggio del vagabondo con la bombetta, il bastoncino da passeggio e la scarpe di una misura troppo grande. Si tratta di dieci film tra i 35 che Chaplin realizzò in un solo anno, il 1914, quando fu per la prima volta sotto contratto a Hollywood. Il giovane attore, infatti, nel 1909 con la compagnia inglese di varietà «Il circo di Casey», al fianco di Stan Laurel, aveva iniziato le tournée allestero. Dapprima a Parigi, e poi negli Usa. Nel tour americano del novembre 1913 Chaplin fu notato da Mack Sennett, allora il più grande produttore di comiche a Hollywood, che lo mise subito sotto contratto per la sua casa di produzione, la «Keystone company», e così ebbe inizio la carriera di «Charlot».
A partire dal primo pomeriggio fino a sera, dunque, nella sala cinematografica di Villa Medici saranno proiettati i primi cortometraggi comici di Chaplin che, non ancora regista, sperimentava la gag e il travestimento, fino al compimento della poetica interpretazione del dispettoso ma generoso vagabondo. «Charlot si distingue», in programma, è il secondo dei film americani in cui compare Charlot. Segue il trentunesimo, «La carriera musicale di Charlot». Alle 15, Gianluca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, presenterà al pubblico il «Progetto Chaplin» che, oltre al restauro dellopera cinematografica, cura una serie di importanti pubblicazioni che ricostruiscono le storie di lavorazione dei film attraverso interviste e documenti. Il restauro, fondato sulla ricostruzione filologica di ogni singolo film, al momento, oltre a «Il monello», ha riguardato anche «Tempi moderni», per il quale è stato possibile recuperare, grazie al lavoro del maestro Timothy Brock, direttore dell'Orchestra della Fondazione del teatro comunale di Bologna, anche la partitura orchestrale scritta dallo stesso Chaplin nel 1936.
Alle 21 riprenderanno le proiezioni con altre cinque comiche Keystone, tra le quali il primo film in cui Chaplin recitò per la casa di produzione hollywoodiana, ma in cui l'attore non aveva ancora trovato il personaggio di Charlot. Già delineava, però, un dandy dai modi altezzosi e antipatici, con cilindro in testa. E lultima parte della rassegna si riserva tre momenti davvero speciali. Da «Luci della città», una scena di sette minuti tagliata dallo stesso Chaplin, e a seguire il making-off delle riprese di «Il grande dittatore», girate sul set dal fratello di Chaplin, Sidney, con una delle prime cineprese a colori da 16mm.
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