Giornate garibaldine con il monumento ingabbiato

Da oltre un anno il Monumento di Quarto è nascosto da un’imponente impalcatura appaltata dal Comune per ripulirlo dalle scorie del tempo. Ottima iniziativa per un simbolo che tutt’oggi ha un significato per la storia d’Italia. Certo, molto più importante del pietoso cencio rosso buttato con scarso rispetto sulle spalle dell’Eroe dei Mille nella piazza del teatro Carlo Felice.
Ma l’amministrazione comunale genovese - da lunghi decenni «sinistrata» - non può sottrarsi alla sua tradizionale consolidata inefficienza. Così, da mesi ormai i lavori intorno al Monumento sono sospesi ma l’ambiziosa impalcatura articolata su più piani, debitamente recintata e illuminata, continua ad esibirsi a Cittadini e Visitatori mantenendo celato il nostro Eroe. E il 5 maggio, un affettuoso drappello di memori con labari e portabandiere del Comune in costume d’onore per celebrare degnamente l’evento, si accalcava sul marciapiede che fronteggia la scogliera dello storico imbarco, avendo il pudore di non avvicinarsi al Monumento di Quarto ancora ingabbiato nelle sovrastrutture.


A parte l’inadeguatezza della manifestazione, Qualcuno può informare, per favore, i Cittadini Contribuenti circa i motivi della non ultimazione dei lavori di ripristino a distanza di così tanto tempo e, soprattutto, definire il costo, reale o virtuale che sia, delle impalcature fisse e inutilizzate?
Grazie a il Giornale per l’ospitalità e, mi raccomando, mai parlar male di Garibaldi

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