A giorni, in attesa del via libera della Fiom alla bozza, il contro-piano di rilancio che sarà presentato a Marchionne prima dell’assemblea degli azionisti I sindacati tendono la mano a Fiat Auto Metalmeccanici pronti a ridiscutere l’organizzazione del

Montezemolo: «Bisogna puntare su ricerca e innovazione»

Pierluigi Bonora

da Milano

Il contro-piano di rilancio per Fiat Auto è ai ritocchi finali. Redatto dai sindacati metalmeccanici, dopo una laboriosa fase di gestazione (Fim, Uilm e Fismic attendono ancora il via libera della Fiom), il documento dovrà essere pronto non oltre il 23 giugno, giorno dell’assemblea degli azionisti Fiat. «È nostra intenzione presentarlo subito all’amministratore delegato Sergio Marchionne allo scopo di avviare la discussione», spiega al Giornale il segretario nazionale della Fim, Bruno Vitali.
La novità principale del contro-piano riguarda la disponibilità dei sindacati ad aprire un dibattito sullo spinoso tema dell’organizzazione del lavoro e l’utilizzo degli stabilimenti. Al Lingotto, in pratica, sarà proposto un vero «patto straordinario», con l’obiettivo di gestire la fase di criticità e gettare le basi per una successiva rinascita dell’azienda.
«Migliore utilizzo degli impianti - aggiunge Vitali - vuol dire anche rendere più fluidi i turni attuali, intervenendo sul mix produttivo di vari modelli sulla stessa linea: è una razionalizzazione che dovrebbe comportare solo vantaggi, così come un intervento sull’organizzazione del lavoro che preveda più coinvolgimento degli addetti e meno gerarchia».
L’obiettivo dei sindacati è chiudere il patto entro l’estate, prima che scatti il convertendo con la ridefinizione degli equilibri azionari del Lingotto. A questo punto, sempre nelle intenzioni sindacali, il dossier dovrà trovare la «consacrazione» in un tavolo triangolare, con governo e Regioni. Il contro-piano propone anche «il ritorno ai contratti di solidarietà» per diminuire il ricorso alla cassa integrazione che Marchionne continua a utilizzare dopo aver più volte rassicurato sindacati e lavoratori di non prevedere chiusure di stabilimenti. Marchionne, che riceverà i rappresentanti dei lavoratori entro il mese, ma solo dopo l’assemblea di giovedì prossimo, è intanto alle prese con gli ultimi aggiustamenti al piano di sviluppo di Fiat Auto. Proprio ieri, inoltre, il Lingotto ha comunicato che l’impianto di Mirafiori chiuderà dal primo al 28 agosto: le prime tre settimane saranno di ferie, la quarta di cassa integrazione. L’accordo, firmato da azienda e sindacati, interessa 5.400 lavoratori delle carrozzerie e circa 500 del reparto presse.
Ieri, a un convegno, il presidente di Confindustria e della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, ha ricordato l’importanza per le aziende di puntare sulla ricerca e l’innovazione. Montezemolo ha citato, come esempi, i forti investimenti di Finmeccanica, Pirelli, «della Ferrari e della Fiat con 4 miliardi spesi in ricerca e innovazione».

Dall’Argentina, in proposito, è rimbalzata la notizia secondo cui la Fiat investirà 43 milioni nella fabbrica di Ferreyra (Cordoba) per aumentare la produzione di motori e riattivare la costruzione delle scatole dei cambi. A Piazza Affari, infine, per Fiat è stata una giornata tranquilla: il titolo ha guadagnato lo 0,23%.

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