Giovane si lancia da un grattacielo: vivo dopo un volo di 120 metri

Miracolo a Manhattan: un ragazzo di ventidue anni è sopravvissuto dopo essersi lanciato nel vuoto dal 39esimo piano di un grattacielo dell’Upper West Side, a New York. A salvargli la vita è stato il lunotto di una Dodge parcheggiata lì sotto che ha attutito il colpo. Tra l’incredulità della folla che in quel momento passava per la strada. L’aspirante suicida era perfettamente lucido, parlava, si lamentava, incastrato tra i sedili dell’auto ma incredibilmente vivo.
Nonostante il volo di 122 metri e l’impatto avvenuto a una velocità di 200 chilometri orari, Thomas Magill se l’è cavata incredibilmente solo con fratture a una gamba e una caviglia e con la perforazione di un polmone.
«Odio la mia vita», aveva scritto su Facebook il giovane, commesso in un negozio di abbigliamento e aspirante attore. Magill è stato ricoverato all’ospedale newyorkese di Saint Luke, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico alla gamba. In quel momento il proprietario dell'auto, Guy McCormack, un muratore, stava lavorando in un cantiere dall'altra parte della strada. Ha sentito lo schianto ed è stato tra i primi ad accorrere per prestare i primi soccorsi.E ora, da cattolico convinto si dice certo: «È stato il rosario che aveva in auto a salvare il giovane».
Il miracolo ha tuttavia un precedente: nel dicembre del 2007, il 40enne Alciden Moreno precipitò dal 47esimo piano di un grattacielo nell’Upper East Side, mentre stava pulendo le finestre e si salvò.

La moglie ha raccontato che, dopo quella terribile caduta, il marito non è più lo stesso: «Ha problemi mentali, dimentica le cose, è in grado solo di passeggiare con il cane e giocare con i figli», ha raccontato Rosie Moreno.

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