I genitori di Kerrie Wooltorton - la ragazza britannica suicidatasi ingerendo veleno nel 2007 dopo aver firmato un testamento biologico nel quale chiedeva di essere lasciata morire - faranno causa ai medici che non l'hanno salvata per non contravvenire alle sue volontà.
La vicenda del primo caso di uso del testamento biologico per suicidarsi finirà quindi in tribunale. Kerrie, morta nel settembre del 2007, aveva già tentato il suicidio nove volte prima di firmare il testamento biologico in cui specificava di non voler essere soccorsa. I medici del Norwich and Norfolk hospital, che temevano di essere incriminati per violenza se avessero curato la ragazza, hanno rispettato il suo volere.
Secondo l'inchiesta seguita al suicidio della giovane e conclusasi due giorni fa, Kerrie era consapevole delle sue scelte e quindi qualsiasi cura sarebbe stata «illegale». Ma per i suoi genitori non è così: la ragazza aveva già manifestato tendenze suicide e soffriva di depressione, quindi non poteva essere ritenuta totalmente consapevole.
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