Il giudice concede a Priebke di uscire di casa per far la spesa

L’ex ufficiale delle Ss Erich Priebke va a fare la spesa, a messa e dal medico: da oltre un anno può lasciare gli arresti domiciliari «per provvedere alle sue indispensabili esigenze di vita», così come «stabilisce l’articolo 284 del codice di procedura penale», spiega il suo avvocato Paolo Giachini, nella casa del quale, a Roma, Priebke sta scontando gli arresti domiciliari. Così l’ex nazista, 97 anni, condannato all’ergastolo per la strage delle fosse ardeatine sta usufruendo di una possibilità prevista dal nostro codice per chi «non può altrimenti provvedere alle sue indispensabili esigenze di vita». In casi simili il giudice può autorizzare la persona sottoposta ai domiciliari ad assentarsi nel corso della giornata per il tempo strettamente necessario «per provvedere alle sue indispensabili esigenze di vita». «Usufruisce di questa possibilità come tanti altri che ne hanno diritto. È ormai da molto tempo che lo fa e le stesse persone del quartiere lo conoscono e alcune gli hanno anche espresso solidarietà -spiega Giachini- Altri mostrano rancore, ma sono una minoranza.

Anche alcuni familiari delle vittime delle Fosse Ardeatine sono venute a trovarlo, si sono parlati e spiegati, uniti da un sentimento di pacificazione». E l’avvocato Josuè Bruno Naso, che ha seguito i processi di Priebke, sottolinea: «Il mio assistito si attiene scrupolosamente a quanto stabilito dal tribunale di sorveglianza».

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