Giudici e televisione per fortuna non bastano a sovvertire il voto

Sig. Granzotto, metta in evidenza che la RAI è in mano alla sinistra che fa scempio della verità. Con 96 processi contro Berlusconi democraticamente eletto e nessuna condanna è dimostrato che i magistrati politicizzati sono affossatori della democrazia. Lasciare il capo del governo senza protezione dagli attacchi strumentali dei giornalisti stalinisti è come uccidere dopo aver incaprettato la vittima. Bisogna cancellare il canone RAI. Se tutti gli italiani omettessero di versarlo finirebbe lo sconcio di pagare chi assassina lo Stato democratico. Questi poteri stanno operando un colpo di Stato.

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Ma no, non s’abbatta, caro Manzi: se lo chiede agli interessati le risponderanno che si limitano ad amministrare la legge e per di più in nome del popolo italiano e quindi anche a nome suo. E dunque, vigendo l’obbligatorietà dell’azione penale basta che il naso finissimo di un De Magistris o di un Woodcock percepisca odore di reato - non devono avere la certezza che esso sussista, nemmeno la quasi certezza: basta il profumo - per spedire raffiche di avvisi di garanzia. Dura lex sed lex (la justitia, quella resta un accessorio). Certo, l’impressione, dovuta anche alla consistente mole di procedimenti a carico del Cavaliere (pari, secondo le più accreditate statistiche, a quante ne fioccarono sui quarantacinque più grandi criminali della storia messi insieme) e alla varietà dei reati attribuiti - che vanno dall’associazione mafiosa con sospetto di strage all’aver calpestato le aiuole nei giardinetti pubblici - lascerebbe pensare che da una quindicina d’anni qualcuno stia provando di impedire a Berlusconi di governare in virtù di un mandato espressamente e democraticamente affidatogli dagli elettori. Insidia del resto ben nota ai costituzionalisti di tutto il mondo democratico e presa in considerazione anche dai nostri padri costituenti che a tal proposito disposero un articolo, il 68, che tutelasse con l’immunità il Capo dello Stato e i parlamentari. Clausola però poi annacquata fino a renderla nulla con la Gloriosa Riforma del 1993 (occorrerebbe ricordarla, quella data, ai paladini dell’intangibilità della «Costituzione più bella del mondo»). Impedire di governare non è golpe o almeno noi vogliamo sperare che non sia così (perché poi la Magistratura dovrebbe con un colpo di mano prendere il potere? Ce l’ha già). Tuttavia, per la situazione venutasi a creare - non parliamo di accanimento, per carità, non sta bene, parliamo di inusitata attenzione della magistratura nei confronti di un presidente del Consiglio - quella di una legge ad hoc che tuteli almeno il capo dell’esecutivo finché in carica, evitandogli, come avviene nelle altre democrazie, di passar più tempo nell'aula di un tribunale che non dietro alla sua scrivania, è una esigenza democratica che solo i golpisti in pectore non avvertono. In quanto alla «Tv della verità», come i repubblicones chiamano la Tv della faziosità, basta non vederla. Danni, infatti, non ne procura.

Mi dica lei, caro Manzi: crede forse che Santoro o Fazio o Dandini o Littizetto o Floris o Lerner abbiano mai convinto, con le loro sceneggiate, con le loro urla e schiuma alla bocca, con le loro claques e le loro principessine, abbiano mai convinto, dicevo, un elettore di destra a cambiare bandiera? Stando ai dati elettorali è vero caso mai il contrario, avendo quella cricca evidentemente stomacato non pochi elettori di sinistra. E allora, perché farsi il sangue amaro? E sopra tutto, perché volersi male fino al punto di sorbirsi una puntata di Annozero? Lasci quel diletto ai trinariciuti, caro Manzi, e su con la vita.
Paolo Granzotto

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