Glisenti lascia tutto: "Fuori dall’Expo e da Palazzo Marino"

Nuovo valzer di poltrone. Il manager esce da Soge e rinuncia alle consulenze. "Esperienza finita, ora l’organizzazione riparta". "Dimissioni concordate col sindaco". La Bracco convoca il cda per ricapitalizzare

Lo avevano soprannominato Rasputin, Richelieu, alter ego di Letizia Moratti e fino a pochi mesi fa era considerato uno degli uomini più potenti del Comune di Milano. Adesso Paolo Glisenti lascia tutti gli incarichi, nell’Expo e a Palazzo Marino (dove era capo della segreteria politica con una retribuzione di 900 euro al giorno) e esce dall’organizzazione dell’evento che animerà Milano nel 2015. Non è più membro del cda della Soge né del Comitato pianificatore di cui era segretario esecutivo.
«La mia vicenda in Comune mi sembra conclusa. Ho concordato con il sindaco le dimissioni» spiega Glisenti il giorno prima del consiglio d’amministrazione straordinario per far ripartire l’Expo, al quale infatti non parteciperà. Aggiunge con una nota di amarezza: «Desidero aiutare l’avvio più rapido della società. È il mio contributo all’Expo e ne ho dati fin troppi...». E ad Affari italiani che gli chiede se andrà a lavorare in A2A, dichiara: «Per ora non parlo del mio futuro».
La presidente della Soge, Diana Bracco, ha convocato d’urgenza per oggi tutti i membri del cda (a esclusione di Glisenti e Dario Fruscio, che si è dimesso anche lui da revisore), dopo che una lettera allarmata dei revisori aveva sollecitato la necessità di «uscire dallo stato d’inerzia». All’ordine del giorno, oltre alle comunicazioni della presidente (che formalizzerà le avvenute dimissioni), l’approvazione della situazione patrimoniale e la convocazione dell’assemblea dei soci, atto formale che consente la ricapitalizzazione.
Saranno poi i soci in assemblea a sostituire i dimissionari Paolo Glisenti e Dario Fruscio. È previsto qualche movimento: l’ex ministro Lucio Stanca si prepara a sostituire Glisenti, il leghista Leonardo Carioni dovrebbe entrare al posto di Angelo Provasoli, che sarebbe poi nominato dal ministero dell’Economia presidente del collegio sindacale (ruolo lasciato scoperto da Fruscio). È previsto che Stanca sia poi nominato amministratore delegato, mentre la Bracco è già presidente con poteri di legale rappresentante della società.
Non è ancora chiaro a quale incarico sarà destinato Glisenti. Si parla di A2A o della Fiera, dal momento che il Comune controlla alcune nomine e i vertici saranno ridefiniti a breve. Il sindaco lo voleva amministratore unico dell’Expo, poi amministratore delegato, si è trovata a difendere la sua presenza nel consiglio d’amministrazione.

Era capo della segreteria politica della Moratti, «collaboratore a supporto del sindaco quale capo dell’amministrazione», responsabile delle relazioni istituzionali del Comune e con competenze sul comitato strategico, con un incarico da consulente contestato per l’entità della retribuzione (900 euro per ogni giornata lavorativa di cinque ore, con un tetto di 165mila euro, più un rimborso spese di 10mila euro). La sua uscita da Palazzo Marino era prevista per il 31 marzo e la successione sarà morbida, dal momento che le relazioni istituzionali sono state affidate alla dirigente Rita Amabile.

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